In questi giorni una pattuglia dei carabinieri forestali di Cortina d’Ampezzo ha soccorso uno stambecco che si trovava in difficoltà
Stambecco in difficoltà nella zona del lago Sorapis
La guardia boschiva delle Regole d’Ampezzo ha segnalato uno stambecco in difficoltà ad una pattuglia della Stazione CC Forestale di Cortina d’Ampezzo.
La pattuglia era impegnata in un servizio di vigilanza al Lago del Sorapis (luogo ad altissima frequentazione turistica ad un’ora di cammino dal Passo Tre Croci).
La guardia boschiva delle Regole d’Ampezzo è un istituto di proprietà collettiva a cui fanno capo moltissimi territori nella conca d’Ampezzo.
Gli operatori della guardia boschiva segnalavano la presenza di un maschio di stambecco in evidente difficoltà proprio nei pressi del Lago Sorapis.
I soccorsi
Un elicottero del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha trasportato sul posto un agente della Polizia Provinciale ed un medico veterinario convenzionato.
I soccorritori hanno addormentato l’animale con un lanciasiringhe, che è un piccolo fucile ad aria compressa che spara un dardo contenente sedativo.
Il veterinario con la collaborazione di Polizia Provinciale e Carabinieri ha tolto dalla bocca dell’animale una lattina rimasta incastrata tra le mandibole.
L’oggetto tagliente aveva creato alcune ferite che i soccorritori hanno sommariamente curato.
Tutti gli operanti hanno atteso il risveglio dello stambecco, per accertarne le condizioni di salute, che sono apparse buone.
Carabinieri Forestali e polizia provinciale cercheranno di controllare l’esemplare anche nei prossimi giorni.
Questo episodio, fortunatamente risoltosi al meglio, ci ricorda ancora quanto importante sia non abbandonare rifiuti sui luoghi delle escursioni.
Come frequentemente si osserva anche in ambienti marini, i nostri rifiuti, oltre ad inquinare, possono rappresentare un pericolo diretto ed immediato per la salute di molti animali.
Le Regole
In molte località europee sopravvivono delle proprietà collettive denominate vicinie, regole, partecipanze.
L’origine delle Regole d’Ampezzo è da ricercare nella necessità dei primi abitanti stabili della conca di organizzare un utilizzo comune di boschi e pascoli.
Nella conca ampezzana boschi e pascoli sono da secoli proprietà collettiva della comunità.
La proprietà e l’uso collettivo delle risorse forestali e pascolive nel passato è stata fonte essenziale di sopravvivenza.
Inoltre ha consentito di regolamentare il rapporto fra l’uomo e l’ambiente, permettendo un uso sostenibile del territorio naturale della valle.
Le terre non possono essere vendute, né sono soggette a mutamenti di destinazione e costituiscono un patrimonio naturale, culturale ed economico.
Oggi le Regole gestiscono circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale.
Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l’antica attività primaria che, negli ultimi decenni, ha conosciuto un notevole calo.
Tra le finalità delle Regole vi sono la conservazione e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni ampezzane.
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