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    Il giorno del ricordo
    Il giorno del ricordo

    Sesto Calende, il giorno del ricordo

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    By AL on 8 Febbraio 2024 Commercio, Cultura, Italia, Sesto Calende, Territorio
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    Sesto Calende ricorda il giorno del ricordo

    Il giorno del ricordo
    Il giorno del ricordo

     

    Il Giorno del Ricordo
    a vent’anni dalla sua istituzione
    Sabato 10 febbraio alle 18:00 Sesto Calende celebrerà
    il Giorno del Ricordo (legge 92/2004) e onorerà le vittime
    dei Massacri delle Foibe e dell’Esodo.
    Quest’anno interverrà il professor Davide Rossi, che il giorno prima terrà
    l’orazione ufficiale al Quirinale, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella.
    Introduzione della celebrazione a cura dello scrivente.
    Sabato 10 febbraio alle 18:00 nella Sala Consiliare, in occasione della
    celebrazione del “Giorno del Ricordo”, il Comune di Sesto Calende organizza una
    conferenza con il professor Davide Rossi, docente all’Università degli Studi di
    Trieste. La conferenza avrà come tema “Il Giorno del Ricordo a vent’anni dalla sua
    istituzione” e sarà la prima conferenza dopo il discorso ufficiale della celebrazione che
    Davide Rossi terrà il giorno prima al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente
    della Repubblica Sergio Mattarella.
    Davide ROSSI è docente di Storia e Tecnica delle Costituzioni Europee
    all’Università degli Studi di Trieste, oltre che avvocato e giornalista pubblicista. Nipote di
    esuli istriani, da oltre vent’anni è attivo nell’associazionismo giuliano-dalmata. Ha tenuto
    discorsi sul tema nel 2017 alla Camera dei Deputati, nel 2019 al Parlamento Europeo a
    Bruxelles e nel 2020 al Senato della Repubblica. Autore di molti lavori scientifici, ha
    curato il libro Quarant’anni da Osimo.
    L’introduzione della celebrazione sestese è affidata allo scrivente, goriziano e
    presidente de Gli AMICI TRIESTINI di Milano che dal 2014 collabora con il Comune di
    Sesto Calende per l’organizzazione e la diffusione del Giorno del Ricordo.
    Da molti anni il Comune di Sesto Calende contribuisce a onorare la legge con
    iniziative finalizzate a far conoscere un periodo di storia per troppo tempo tenuto
    nascosto ai cittadini italiani e completamente sconosciuto ai giovani. Come disse il
    Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi: “L’Italia non vuole e non può
    dimenticare: non perchè ci anima il risentimento, ma perchè vogliamo che le tragedie
    del passato non si ripetano in futuro”.
    Il 10 febbraio 1947 venne firmato il Trattato di Parigi tra l’Italia e le potenze
    alleate. Da quel giorno l’Italia dovette cedere, tra l’altro, all’allora Repubblica Socialista
    Federale di Jugoslavia, quasi tutta l’Istria e le città di Fiume e Zara. Dopo 57 anni di
    vergognoso silenzio, finalmente nel 2004 venne istituito dal Governo italiano il “Giorno
    del Ricordo” per commemorare, ogni 10 febbraio, le vittime dei massacri delle foibe e
    dell’Esodo giuliano-dalmata.
    Negli anni passati il Comune di Sesto Calende ha organizzato diverse conferenze:
    nel 2014 “Esodo e Foibe: 57 anni di silenzi”; l’anno dopo ha avuto luogo il dibattito
    con Ignazio La Russa e Luciano Violante sulla legge istitutiva del Giorno del Ricordo;
    nel 2016 invece, nel 70° della strage di Vergarolla, si sono accesi i riflettori sulla strage che nell’agosto del 1946 causò più di 100 morti (la stima più precisa parla di
    110/116 morti) e indusse anche gli italiani più riottosi ad abbandonare definitivamente
    le proprie case e a rassegnarsi all’Esodo; nel 2017 è stata la volta di Umberto Smaila,
    il testimone che non t’aspetti: Smaila è nato a Verona da genitori orgogliosamente
    fiumani, che hanno insegnato al loro amato figlio a onorare la città d’origine della
    famiglia; nel 2018 è stato invitato Alfio Krancic, vignettista de Il Giornale. Il titolo di
    quella edizione fu Alfio Krancic: dalle sue vignette uno spunto di riflessione sulla
    tragedia delle Foibe e sull’Esodo. La conferenza è stata arricchita dall’esposizione di
    14 vignette di Krancic sul tema, illustrate al pubblico dall’autore; nel 2019 fu la volta di
    Grazia Del Treppo esule da Canfanaro (Pola – Istria) con Una voce femminile
    racconta l’esodo; nel 2020 fu presentato lo spettacolo teatrale Il sentiero del padre
    di Davide Giandrini.
    Nel 2021, per la prima volta, la celebrazione avvenne in streaming a causa delle
    misure precauzionali contro il Covid-19. Ospite è stato lo scrittore, filosofo e giornalista
    Stefano Zecchi, con la sua trilogia sulle tragiche vicende del Confine Orientale. La
    lettura teatrale Urla dalle Foibe a cura dell’attrice Lisa Ferrari ha dato vita alle
    celebrazioni del 2022. I testi sono stati liberamente tratti dal libro di Guido Rumici
    Infoibati (1943-1945) i nomi, i luoghi, i testimoni e i documenti. Nel 2023 siamo
    tornati al format delle conferenze e abbiamo ospitato il senatore Roberto Menia, il
    “padre” della legge sul Giorno del Ricordo. Menia, durante il periodo del Covid, ha scritto
    il libro 10 febbraio dalle Foibe all’Esodo che ha dato il titolo all’incontro.
    Sesto Calende farà quindi la sua parte anche in questa occasione, nel solco delle
    parole espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il Giorno del
    Ricordo 2020:
    «Il “giorno del Ricordo”, istituito con larghissima maggioranza dal Parlamento nel
    2004, contribuisce a farci rivivere una pagina tragica della nostra storia recente,
    per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata: le terribili sofferenze che gli
    italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione
    dei comunisti jugoslavi. Queste terre, con i loro abitanti, alla fine della Seconda Guerra
    Mondiale, conobbero la triste e dura sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura
    del nazifascismo a quella del comunismo.
    Quest’ultima scatenò, in quelle regioni di confine, una persecuzione contro gli
    italiani, mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste, ma che si risolse in
    vera e propria pulizia etnica, che colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione
    inerme e incolpevole.
    La persecuzione, gli eccidi efferati di massa – culminati, ma non esauriti, nella
    cupa tragedia delle Foibe – l’esodo forzato degli italiani dell’Istria della Venezia Giulia e
    della Dalmazia fanno parte a pieno titolo della storia del nostro Paese e dell’Europa.
    Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono –
    per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor
    più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi
    solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità.»

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    Alessio Luisetto Del ricordo Il giorno Sesto Calende
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