Gallarate, fermato omicida pakistano. La Polizia di Stato di Gallarate, in seguito a nota diramata dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) – Divisione Interpol, inoltrata a seguito di una Red Notice emessa dall’Ufficio Interpol di Islamabad (Pakistan), ha rintracciato e tratto in arresto un cittadino pakistano, condannato per omicidio, commesso in concorso con altri soggetti nel paese d’origine nel 2009.
Red Notice è lo strumento di cooperazione internazionale di polizia che consente la ricerca globale di individui soggetti a mandati di arresto internazionale emessi dagli Stati membri dell’Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale-Interpol (Organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia ed al contrasto del crimine internazionale).
L’avviso viene memorizzato negli archivi dell’Interpol e può essere visualizzato immediatamente dalle forze di polizia di tutto il mondo.
La funzione di una Red Notice Interpol è quella di individuare ed arrestare provvisoriamente una persona ricercata da un determinato paese per metterla a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di una richiesta di estradizione.
La Red Notice Interpol contiene le generalità della persona ricercata (nome, cognome, data di nascita, nazionalità , foto segnaletica), una sintetica descrizione dell’accusa per la quale la persona è “ricercata”, l’indicazione del reato contestato e della pena applicabile o già applicata in sentenza.
Immediate ricerche realizzate da personale dell’area investigativa, unitamente a personale dell’area volanti del Commissariato di P.S. Gallarate, hanno consentito di individuare l’attuale domicilio del soggetto, successivamente rintracciato, divenuto latitante per lo Stato del Pakistan dal lontano 2012, anno in cui la condanna per omicidio è divenuta esecutiva.
I seguenti ed accurati approfondimenti investigativi hanno consentito agli agenti di appurare che il cittadino pakistano rintracciato sul territorio cittadino fosse effettivamente quello da ricercare, anche alla luce del fatto che dal controllo dei documenti in suo possesso, gli agenti hanno rinvenuto il passaporto pakistano cui si faceva riferimento proprio nel provvedimento restrittivo emesso dallo Stato d’origine.
Tratto in arresto, è stato condotto presso il carcere di Busto Arsizio e posto a disposizione del Presidente della Corte d’Appello di Milano, in attesa della richiesta di estradizione dello Stato del Pakistan.
Attualmente la posizione del cittadino straniero è al vaglio della Corte d’Appello di Milano, Autorità Giudiziaria competente che dovrà, una volta acquisita la documentazione dello Stato Estero, pronunciarsi affinché il Ministro della Giustizia conceda o meno l’estradizione allo Stato richiedente.
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