La tradizione sportiva del Varesotto è sicuramente importante, sia se parliamo di calcio ma specialmente per quanto riguarda il basket, di gran lunga lo sport più praticato in zona, con ingaggi anche da oltreoceano.
Se, infatti, la società calcistica locale non ha registrato grandi trionfi, quella cestistica è stata per anni una delle più importanti a livello nazionale, come certificato dai dieci titoli italiani ottenuti nella sua storia.
Di seguito parleremo di due grandi personalità dello sport tricolore che hanno preso slancio dalla piazza lombarda per poi affermarsi a livelli altissimi nel calcio e nel basket.
Anastasi, un bomber di razza europea
Il primo in ordine cronologico è Pietro Anastasi, nato a Catania nel 1948 e catapultato nel calcio che conta 18 anni dopo proprio a Varese, città alla quale si sarebbe fortemente legato, tanto da sceglierla poi come sua residenza.
Bomber di razza di quelli vecchio stampo, ossia di coloro che amavano sgomitare in area di rigore per poter andare in goal, il catanese fu protagonista di due grandi annate con la maglia biancorossa.
Specialmente la seconda, in Serie A, lo vide mettere a segno ben 11 reti in 29 incontri, attirando così l’attenzione della Juventus, dove avrebbe scritto la storia.
Con i bianconeri Anastasi avrebbe disputato una serie di stagioni di prestigio, lottando spesso per il titolo di capocannoniere, anche se la Vecchia Signora in base alle quote sulla Serie A online in questo momento, si piazza soltanto al sesto posto come migliore attacco.
Manca forse la genialità di Anastasi? Le sue abilità nell’andare a rete lo resero infatti uno degli attaccanti più forti d’Italia, tanto da valergli la chiamata della nazionale.
Il siciliano, varesotto d’origine, fu uno dei componenti della squadra azzurra che vinse gli Europei del 1968 in una doppia finale contro la Jugoslavia, contribuendo al trionfo dell’Italia con un goal nella storica finale di Roma vinta per 2-0 dalla squadra allora allenata dal mitico Ferruccio Valcareggi. Molto amato dal pubblico varesotto per il suo impegno in campo, Anastasi avrebbe poi lavorato per anni nello sviluppo delle giovanili della squadra biancorossa.
Pozzecco, genio assoluto in campo e fuori
Nel basket, invece, uno dei giocatori più geniali ed eclettici mai passati per la piazza lombarda è stato, senza dubbio, Gianmarco Pozzecco.
Nato a Gorizia nel 1972, l’attuale tecnico della nazionale azzurra di basket arrivò a 22 anni a Varese per scrivere una delle pagine più belle della storia dello sport e del basket locale.
Playmaker dallo spiccato senso di gioco e dalle doti atletiche sopra la media, il friulano fu capace di dare a una squadra già solida i tempi giusti per poter vincere su ogni parquet. Insieme a giocatori come Andrea Meneghin, Sandro De Pol e Giacomo Galanda, il “Poz” fu tra i protagonisti dello storico Scudetto del 1999, quando Varese vinse mostrando un basket spettacolare e dinamico, facendo la gioia di una piazza che aveva sempre vissuto con passione le vicissitudini del basket locale.
Protagonista anche con la maglia della nazionale, con la quale vinse l’argento olimpico nel 2004, Pozzecco è ancora oggi ricordato con tantissimo affetto a Varese, dove anch’egli ha lasciato il cuore.