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    Dario Balotta
    Dario Balotta

    Regione Lombardia fuori dalle Agenzie TPL

    0
    By Redazione Milano on 9 Maggio 2025 Istituzioni
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    Regione Lombardia Fuori dalle Agenzie TPL: Europa Verde Accoglie la Scelta, Chiede Coerenza

    La Regione Lombardia cambia rotta sul Trasporto Pubblico Locale (TPL). Ha deciso di uscire dalle Agenzie create per governare il settore.

    Europa Verde accoglie positivamente questa decisione. Però, chiede che non resti un caso isolato. L’uscita deve riguardare anche altri ambiti, non solo il TPL.

    Secondo Europa Verde, la Regione non avrebbe mai dovuto avere un ruolo diretto nella gestione dei sistemi locali. Chi fa le leggi, governa e distribuisce le risorse, deve essere controllore. Non può essere contemporaneamente controllore e controllato.

    Le Agenzie del TPL sono state create 12 anni fa. Avrebbero dovuto gestire le gare e migliorare il servizio. Invece, secondo Europa Verde, hanno fatto poco. Hanno sottratto risorse ai bus per pagare le proprie strutture. Solo a Milano c’è stata un’unificazione dei biglietti treno+bus. Ma ATM continua a esercitare la sua “dittatura”, tagliando le corse.

    La Regione Lombardia “Fugge” dalle Agenzie TPL

    Europa Verde definisce la scelta della Regione una “fuga”. Dopo aver voluto mantenere un doppio ruolo, la Regione ha capito la sua posizione minoritaria. Possiede solo il 10% delle quote delle Agenzie. Il restante 90% è diviso tra il Comune capoluogo e la Città Metropolitana. In questo modo, la Regione resta corresponsabile di un sistema che peggiora giorno dopo giorno. Una situazione simile si verifica anche nel settore cruciale della sanità lombarda.

    Che la decisione sia giusta o solo opportunistica, Europa Verde prende atto del cambiamento. Finalmente la Regione Lombardia ha deciso di uscire da una gestione fallimentare.

    Ora, secondo Europa Verde, la Regione deve fare il controllore. Deve imporre le gare per ridare competitività al sistema. Questo deve partire dal Comune di Milano, che protegge il “feudo” di ATM. Milano, secondo Europa Verde, ostacola ogni innovazione. Lo fa attraverso “Project Financing farlocchi” come NEXT e vere e proprie inibizioni. Milano controlla le decisioni dell’Agenzia Metropolitana. Anche le altre Agenzie lombarde (Brescia-Bergamo-Cremona e Mantova e Varese Como) si sono dimostrate spettatrici del declino del TPL.

    Europa Verde Chiede Coerenza: Uscire Anche da Pedemontana

    Se la Regione Lombardia ha capito che la “via di fuga” dalle Agenzie TPL è la strada giusta, o forse l’unica rimasta, Europa Verde chiede coerenza. La Regione dovrebbe uscire anche da altre esperienze fallimentari e con conflitti di interesse. Il caso più emblematico è quello dell’autostrada Pedemontana.

    Dario Balotta di Europa Verde ha rilasciato queste dichiarazioni da Milano il 9 maggio 2025.

    Analisi della Situazione del TPL in Lombardia

    La decisione della Regione Lombardia di uscire dalle Agenzie del Trasporto Pubblico Locale (TPL) apre un dibattito importante sul futuro della mobilità nella regione. Per comprendere appieno la portata di questa scelta, è necessario analizzare il contesto in cui essa matura.

    Le Agenzie del TPL sono state istituite con l’obiettivo di coordinare e gestire il trasporto pubblico a livello locale, superando la frammentazione esistente e promuovendo una maggiore integrazione dei servizi. Tuttavia, come sottolinea Europa Verde, dopo dodici anni di attività, i risultati appaiono contrastanti.

    La lentezza nell’indizione delle gare per l’affidamento dei servizi, la persistente influenza dei gestori storici come ATM a Milano e la percezione di una scarsa efficacia complessiva delle Agenzie hanno minato la fiducia nel modello. La denuncia di Europa Verde riguardo alla sottrazione di risorse destinate ai bus per il mantenimento delle strutture delle Agenzie è un’accusa grave che merita ulteriori approfondimenti.

    Il Modello delle Agenzie TPL: Criticità e Fallimenti

    Il modello delle Agenzie del TPL in Lombardia presentava fin dalla sua nascita alcune criticità strutturali. La compresenza della Regione come socio di minoranza, accanto agli enti locali (Comuni capoluogo e Città Metropolitana), ha creato una situazione di potenziale conflitto di interessi. Come giustamente osserva Europa Verde, un ente che legifera, finanzia e dovrebbe controllare, non può essere contemporaneamente parte attiva nella gestione.

    La mancata realizzazione delle gare, ad eccezione di quella di Milano che comunque non ha scalfito il potere di ATM, è un chiaro segnale di disfunzionalità del sistema. La “dittatura milanese di ATM”, come la definisce Europa Verde, evidenzia come un gestore storico possa di fatto condizionare le decisioni dell’Agenzia Metropolitana, impedendo una vera apertura al mercato e all’innovazione.

    I “Project Financing farlocchi” come NEXT, citati da Balotta, rappresentano tentativi di modernizzazione che, secondo Europa Verde, non hanno portato i risultati sperati, forse a causa delle resistenze interne al sistema. L’immobilismo delle altre Agenzie lombarde (Brescia-Bergamo-Cremona, Mantova e Varese-Como) nel promuovere un reale cambiamento è un ulteriore elemento di preoccupazione.

    Le Ragioni della “Fuga” della Regione Lombardia

    La decisione della Regione Lombardia di uscire dalle Agenzie del TPL può essere interpretata in diversi modi. Da un lato, potrebbe rappresentare una presa d’atto del fallimento del modello e la volontà di ristabilire una chiara distinzione tra ruolo di governo e ruolo di gestione. La posizione minoritaria della Regione (10% delle quote) la rendeva di fatto poco incisiva nelle decisioni, pur rimanendo corresponsabile del malfunzionamento del sistema.

    Dall’altro lato, come suggerisce Europa Verde, potrebbe trattarsi di una mossa opportunistica per scaricare le responsabilità di un TPL inefficiente sugli enti locali, mantenendo comunque il controllo sulla distribuzione delle risorse. Solo il tempo potrà chiarire le reali motivazioni di questa scelta.

    Il Ruolo Futuro della Regione: Controllore e Garante delle Gare

    Secondo Europa Verde, l’uscita dalle Agenzie impone alla Regione un nuovo ruolo: quello di controllore e garante dell’efficienza del sistema. Il compito principale dovrebbe essere quello di imporre finalmente le gare per l’affidamento dei servizi, seguendo il modello di molti altri paesi europei dove la concorrenza ha portato a un miglioramento della qualità e a una riduzione dei costi.

    Questo processo di liberalizzazione, a partire dal “feudo” di ATM a Milano, non sarà semplice e incontrerà probabilmente forti resistenze. La Regione dovrà dimostrare determinazione e capacità di superare gli interessi consolidati per promuovere un vero cambiamento nel TPL lombardo.

    L’Estensione della “Fuga” ad Altri Settori: Il Caso Pedemontana

    La richiesta di Europa Verde di estendere l’uscita della Regione anche ad altri settori con conflitti di interesse, come l’autostrada Pedemontana, è un tema delicato ma cruciale per la trasparenza e l’efficienza della gestione pubblica in Lombardia.

    Il caso di Pedemontana, un’infrastruttura autostradale controversa fin dalla sua progettazione e realizzazione, rappresenta un esempio di come la commistione tra pubblico e privato possa generare opacità e potenziali conflitti di interesse. L’uscita della Regione da questo tipo di partecipazioni potrebbe contribuire a una gestione più trasparente e orientata al bene pubblico.

    Le Prospettive Future per il TPL Lombardo

    L’addio della Regione Lombardia alle Agenzie del TPL apre nuove prospettive per il futuro della mobilità nella regione. Se la Regione saprà assumere con determinazione il ruolo di controllore e promotore delle gare, si potrebbe assistere a una maggiore concorrenza tra i gestori, con potenziali benefici per i cittadini in termini di qualità del servizio, tariffe e innovazione.

    Tuttavia, il percorso non sarà privo di ostacoli. La resistenza dei gestori storici, la complessità delle procedure di gara e la necessità di garantire la sostenibilità economica del sistema saranno sfide importanti da affrontare.

    Sarà fondamentale monitorare attentamente le prossime mosse della Regione e la sua capacità di tradurre gli annunci in azioni concrete. L’auspicio di Europa Verde è che questa decisione rappresenti un vero punto di svolta per il TPL lombardo e non rimanga un episodio isolato.

    In conclusione, l’uscita della Regione Lombardia dalle Agenzie del TPL è un passo potenzialmente positivo, ma che necessita di essere accompagnato da una reale volontà di riforma e di un cambio di mentalità nella gestione del trasporto pubblico. La coerenza, come sottolinea Europa Verde, sarà fondamentale per restituire ai cittadini lombardi un sistema di mobilità efficiente, moderno e sostenibile.

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