Apple, Clausole iCloud Ingiuste: Consiglio di Stato Conferma Sanzione Antitrust
Accertato Squilibrio tra Diritti e Doveri. Il Tribunale Amministrativo Conferma la Violazione del Codice del Consumo.
Importante decisione del Consiglio di Stato su Apple. La sentenza numero 1125 del 23 Aprile 2025 tocca le condizioni del servizio iCloud. Alcune clausole contrattuali sono state giudicate vessatorie, cioè ingiuste per i consumatori.
La vicenda ha origine da un’indagine dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato era intervenuta. Lo aveva fatto dopo numerose segnalazioni da parte degli utenti. L’Antitrust aveva esaminato le condizioni generali del servizio iCloud di Apple.
L’Autorità aveva trovato clausole problematiche. Queste creavano uno squilibrio significativo. Un divario tra i diritti e i doveri di Apple e quelli dei clienti. L’Antitrust concluse che queste clausole violavano l’articolo 33 del Codice del Consumo. Di conseguenza, aveva imposto ad Apple di rendere pubblica questa decisione.
Apple non accettò il provvedimento. Decise di impugnarlo davanti al TAR del Lazio. Il Tribunale Amministrativo Regionale, però, respinse il ricorso di Apple. Confermò la valutazione dell’Antitrust.
L’azienda di Cupertino non si arrese. Presentò appello al Consiglio di Stato. Ma anche l’ultimo grado della giustizia amministrativa ha dato torto ad Apple. Il Consiglio di Stato ha confermato pienamente la decisione dell’Antitrust. Ha fatto proprie le motivazioni già espresse dal TAR.
Nello specifico, cosa ha stabilito il Consiglio di Stato? Ha confermato che una clausola precisa del contratto iCloud era illegittima. Questa permetteva ad Apple di modificare unilateralmente le condizioni o le caratteristiche del servizio. Ciò avveniva senza un giustificato motivo indicato nel contratto stesso. Questa pratica viola l’articolo 33, commi 1 e 2, lettera m) del Codice del Consumo. La regola vale sia per il servizio iCloud a pagamento che per quello gratuito.
Inoltre, altre due clausole sono state giudicate vessatorie. Erano quelle che escludevano o limitavano i diritti del consumatore. Limitavano le azioni legali in caso di problemi con il servizio. Ad esempio, in caso di mancato o inesatto adempimento da parte di Apple. Queste clausole violano l’articolo 33, commi 1 e 2, lettera b) del Codice del Consumo.
Il Consiglio di Stato ha anche lanciato un monito generale. Ha affermato che le imprese devono preparare contratti chiari. Le condizioni generali devono rispettare i principi di buona fede e trasparenza. Qualsiasi potere di modifica unilaterale deve essere ben giustificato. Devono esserci garanzie reali per il consumatore. Le limitazioni di responsabilità dell’azienda devono essere definite e circoscritte. Non devono penalizzare ingiustamente chi usa il servizio.
Questa sentenza rafforza la tutela dei consumatori. Ricorda alle grandi aziende l’importanza di scrivere contratti equi e trasparenti.
San Giuliano Milanese. Milano: Arrestato 33enne per Droga e Pistola a San Giuliano Milanese Operazione…
RSU Sanità 2025: FIALS Conquista la Lombardia, è il Primo Sindacato Autonomo Successo storico per…
La DL Racing è reduce da due stagioni tricolori di successo e si ripresenta al via della serie presentando un’interessante doppia rosa di piloti.
Incidente nautico sul lago Maggiore a Verbania Verbania: incidente nautico È avvenuto nel pomeriggio di…
Celebrazione del XXV Aprile a Golasecca Golasecca: Celebrazione del XXV Aprile È stato celebrato nella…