Crisi in Pediatria a Tradate

Crisi in Pediatria a Tradate: le dottoresse si dimettono in blocco.

Tradate, 19 aprile 2024 – Il reparto di Pediatria dell’ospedale di Tradate è al centro di una crisi senza precedenti. Tre pediatre hanno rassegnato le dimissioni, stanche di turni estenuanti e promesse non mantenute, lasciando il servizio in una situazione di grave incertezza.

La questione è esplosa poche settimane dopo l’inaugurazione del nuovo reparto di Pediatria, che già durante l’evento aveva evidenziato una cronica carenza di personale.

La situazione lavorativa insostenibile ha spinto le professioniste a prendere una decisione drastica: abbandonare il reparto che, con la loro partenza, si troverà senza il numero minimo di medici necessari per garantire l’assistenza adeguata.

“Non possiamo più proseguire in queste condizioni”, ha dichiarato una delle dottoresse dimissionarie,

sottolineando come l’assenza di una risposta concreta da parte dell’ASST Settelaghi abbia lasciato loro nessuna altra scelta.

La situazione del reparto di Pediatria è così critica che, se non si troverà una soluzione entro pochi giorni, sarà impossibile organizzare i turni lavorativi a partire da maggio.

Questa crisi mette in luce un problema più ampio della gestione sanitaria in Lombardia, dove la mancanza di personale medico si fa sempre più pressante. Nonostante gli sforzi di reclutamento a livello internazionale, la situazione a Tradate dimostra che non sempre questi tentativi portano ai risultati sperati.

La comunità locale è in allarme, preoccupata per le ripercussioni che questa carenza di medici potrebbe avere sui più piccoli e sulle loro famiglie.

Il dibattito si intensifica anche sul piano politico, con appelli alla Regione Lombardia affinché prenda provvedimenti urgenti per non lasciare Tradate senza un adeguato supporto pediatrico.

Le voci che si alzano da Tradate sono un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Le soluzioni devono essere immediate e concrete, non solo parole al vento. La salute dei bambini e delle loro famiglie dipende da decisioni rapide e responsabili che assicurino continuità e qualità nelle cure pediatriche.

Si stima che manchino almeno 300 pediatri per coprire adeguatamente tutte le esigenze della regione.

Per fronteggiare questa emergenza, sono necessarie strategie su più fronti:

Incentivi alla Formazione: Aumentare il numero di posti disponibili nelle facoltà di medicina specializzata in pediatria e offrire incentivi economici agli studenti per scegliere questa specializzazione.
Miglioramento delle Condizioni di Lavoro: Rivedere le condizioni contrattuali dei pediatri, con migliori salari e minori carichi di lavoro, per attrarre più medici nel settore pubblico.
Reclutamento Internazionale: Come già avviato da alcune ASST, intensificare il reclutamento di pediatri dall’estero, assicurando processi di integrazione e formazione adeguati.
Telemedicina e Innovazione: Promuovere l’uso della telemedicina per consultazioni pediatriche non urgenti, alleggerendo così la pressione sugli ambulatori.
Rete di Collaborazione tra Ospedali: Creare una rete di collaborazione più stretta tra ospedali e cliniche private per ottimizzare le risorse esistenti.

L’attuale crisi dei pediatri in Lombardia richiede una risposta immediata e strutturata.

Le strategie proposte puntano a un miglioramento sostanziale della situazione, con l’obiettivo di garantire a ogni bambino l’accesso alle cure necessarie in tempi ragionevoli. La salute dei più piccoli è una priorità che non può essere trascurata.

I medici non si trovano e quelli che ci sono o vanno in pensione, in Svizzera o anche più lontano per questioni economiche ma non solo.

La società italiana è ingessata su modelli effimeri e non gratifica chi lavora seriamente, punti che non riguardano sola la sanità, ma questo è un settore vitale che interferisce in senso negativo sulle aspettative delle famiglie.