Porto Ceresio: in memoria del Carabiniere Scelto Roberto Ticli
Porto Ceresio: in memoria del Carabiniere Scelto Roberto Ticli
𝗖𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗺𝗼𝗻𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗱𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗧𝗶𝗰𝗹𝗶
Domenica 27 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, la nostra comunità si è riunita per celebrare i valori della libertà e della democrazia, ricordando chi ha sacrificato la propria vita per difenderli.
Durante la cerimonia, il Sindaco Marco Prestifilippo ha tenuto il discorso istituzionale, sottolineando l’importanza della memoria storica.
A seguire, Carmela e Cinzia Ticli, moglie e figlia del Carabiniere Scelto Roberto Ticli, ucciso 35 anni fa a Porto Ceresio, hanno inaugurato la nuova incisione sul Monumento ai Caduti a lui dedicata.
Una mattinata di grande emozione e forte partecipazione da parte di cittadini, autorità e associazioni.
Portiamo nel cuore i valori di coraggio, giustizia e libertà che ci sono stati trasmessi.
L’Amministrazione Comunale ringrazia sentitamente il Gruppo Alpini Porto Ceresio, la Ditta Catena Saverio Marmi e l’Impresa Bianchi Geom. Stefano per la collaborazione e il prezioso lavoro di restauro del Monumento.
Il discorso integrale del Sindaco.
𝙋𝙤𝙧𝙩𝙤 𝘾𝙚𝙧𝙚𝙨𝙞𝙤, 𝟮𝟳 𝙖𝙥𝙧𝙞𝙡𝙚 2025
“Autorità civili e militari, care associazioni e cari concittadini,
ci ritroviamo oggi, per celebrare insieme la Festa della Liberazione, ricorrenza fondamentale della nostra Repubblica, simbolo della libertà riconquistata, del coraggio, del sacrificio e della speranza.
Tanto più importante questa ricorrenza oggi che ricorre l’80° dal quel lontano 25 aprile del 1945, che segnò la fine dell’oppressione nazifascista, il riscatto di un popolo e l’inizio di un cammino nuovo della nostra comunità nazionale, fondato sulla democrazia, sulla partecipazione, sulla dignità umana e anche sulla pace. Perciò oggi, come ogni anno, il nostro dovere morale è ricordare e*onorare coloro che hanno combattuto per restituirci un’Italia libera, spesso sacrificando la propria vita.
La memoria è un atto di giustizia ed essa rappresenta non solo il ricordo degli eroi, ma un impegno a proseguire la loro opera, preservando applicando in pieno quei valori che sono scritti in maniera indelebile nella nostra Costituzione .
E’ proprio in questo spirito che oggi noi aggiungiamo al nostro momento di riflessione per il 25 aprile un gesto in linea con quegli stessi valori e carico di significato: l’inaugurazione della nuova incisione sul monumento ai caduti, in onore del Carabiniere Scelto Roberto Ticli, caduto nello svolgimento del servizio 35 anni fa qui, a Porto Ceresio. Il suo nome, da oggi inciso nel marmo di questo monumento, è un segno tangibile della gratitudine e del rispetto della nostra comunità per chi ha donato la propria vita nel compimento del dovere, al pari degli altri eroi che come lui hanno donato la vita per la nostra libertà.
Ma ricordare Roberto Ticli significa anche riconoscere il valore di tutti coloro che, in silenzio, ogni giorno, indossano una divisa e si mettono al servizio della collettività. Significa dire, con forza, che il sacrificio per il bene comune non viene dimenticato.
Oggi vogliamo anche ricordare attraverso le Sue parole, Papa Francesco, che non ha mai smesso di invitarci alla memoria attiva, alla pace, alla cura del prossimo. In tempi difficili, in cui i venti della guerra tornano a soffiare in Europa e nel mondo, le sue parole risuonano come un richiamo profondo: “La pace si costruisce nell’incontro, nel dialogo, nel rispetto. Mai con la violenza, mai con l’odio.” E mai con le armi aggiungerei.
È con questo spirito che celebriamo la Festa della Liberazione: non come una ricorrenza statica, ma come un richiamo vivo a custodire e praticare ogni giorno i valori della libertà, della giustizia, della solidarietà. La nostra Porto Ceresio, oggi più che mai, è una comunità unita nella memoria, nella gratitudine e nella speranza.
Concludo ringraziando tutti voi per la presenza, le autorità, le forze dell’ordine, i familiari di Roberto Ticli (oggi sono presenti la figlia Cinzia e la moglie Carmela, che ringrazio particolarmente) le associazioni, i giovani, i cittadini.
Oggi siamo insieme, come popolo libero, per dire con orgoglio: Viva la Liberazione. Viva la Repubblica.
Viva l’Italia.”