Porto Ceresio, accordo per la conservazione delle specie ittiche e gestione ambientale.
Campione d’Italia, 12 Giugno 2024, è stata raggiunta in questi giorni un’intesa per la conservazione delle specie ittiche e la gestione ambientale tra l’Autorità di Bacino Lacuale Ceresio, Piano e Ghirla e il Commissario italiano per la Convenzione Italo-Svizzera sulla pesca.
Il documento che mira a proteggere la sostenibilità della pesca e le attività ricreative
Maurizio Tumbiolo, direttore dell’Autorità di Bacino Lacuale Ceresio, Piano e Ghirla e Macro Zacchera Commissario Italiano per la Convenzione Italo-Svizzera sulla pesca, hanno sottoscritto un documento che mira a proteggere l’ecosistema del lago Ceresio, assicurando un futuro sostenibile per la pesca e le attività ricreative nelle acque italo-svizzere.
Per il quinquennio dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2028, l’Autorità di Bacino Lacuale Ceresio, Piano e Ghirla e il Commissario italiano per la Convenzione Italo-Svizzera sulla pesca hanno siglato un accordo volto a favorire la riproduzione naturale e la conservazione delle specie ittiche nonché per le ordinarie operazioni di pulizia e dragaggio di darsene e porticcioli nonché per la posa di boe e pontili galleggianti sul lago Ceresio.
Il direttore dell’Autorità di Bacino Lacuale del Ceresio, Piano e Ghirla, Maurizio Tumbiolo
“L’accordo rappresenta una compensazione ambientale per le ordinarie operazioni di pulizia e dragaggio di darsene e porticcioli, nonché per la posa di boe e pontili galleggianti sul lago Ceresio”. – ha spiegato Tumbiolo.
“E’ importante sottolineare che tale operazione ha un duplice aspetto: il ripopolamento delle specie ittiche nel Ceresio e la gestione ordinata e sicura della costa.”
Patrimonio ittico
La Convenzione Italo-Svizzera per la pesca, richiamata in questo accordo, è stata istituita per garantire la tutela e la gestione ottimale del patrimonio ittico delle acque italo-svizzere, contribuendo alla difesa e al miglioramento dell’ambiente acquatico, favorendo lo sviluppo delle categorie operanti nel settore della pesca professionale e consentendo un equilibrato sviluppo delle attività di pesca sportiva.
“Le norme sono chiare in materia: è vietato smuovere il substrato di fondo ed estirpare o rimuovere la vegetazione acquatica, salvo l’uso di attrezzi di pesca consentiti e interventi volti a mantenere la navigabilità e la balneazione” – conclude Tumbiolo.
“Questi comportamenti, seppur semplici da rispettare, richiedono un controllo costante, da qui l’importanza della convenzione”.
“In caso di infrazioni, il responsabile potrà richiedere obblighi ittiogenici e interventi compensativi proporzionati ai danni provocati, con la facoltà di costituirsi parte civile nei processi penali per reati ambientali.”