Pio Albergo Trivulzio: il patrimonio immobiliare verso la valorizzazione con Invimit
Milano, 18 luglio 2024 – Il futuro del Pio Albergo Trivulzio (PAT) passa da un piano di rivalutazione e valorizzazione del suo patrimonio immobiliare.
L’operazione, affidata a Invimit, società per azioni con capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, punta ad abbattere il debito dell’ente e a riattivare tutti i reparti di assistenza socio-sanitaria.
Un patrimonio immobiliare da valorizzare
Il PAT vanta un patrimonio immobiliare di 1.248 unità, tra cui immobili in zone pregiate di Milano risalenti ai primi del Novecento. Circa il 30% di queste unità è sfitto, mentre il restante 70% è locato. A questo si aggiungono 70 aree agricole.
Un piano per abbattere il debito e rilanciare l’istituto
L’intervento di Invimit mira a valorizzare questo patrimonio per rientrare dai debiti residui, stimati a 26 milioni di euro (contro i 110 milioni di agosto 2023), e a riattivare tutti i servizi socio-sanitari del PAT. Il pareggio di bilancio sarà perseguito attraverso la produzione di utili derivanti dalla valorizzazione del patrimonio.
Riapertura dei reparti e progetti innovativi
Nonostante le difficoltà finanziarie, il PAT ha già riaperto tre reparti di riabilitazione specialistica per 75 posti letto, a cui se ne sono aggiunti altri 33 in due nuovi reparti. Sono stati inoltre riaperti il reparto di riabilitazione semiresidenziale e riorganizzati due reparti di cure intermedie. Nei prossimi mesi, i posti del day hospital di riabilitazione passeranno da 3 a 26.
Sfrutti e sfratti: l’impegno del Commissario Tronca
Il Commissario Tronca ha rassicurato che al momento non sono in atto procedure di sfratto. Le singole situazioni saranno valutate dopo l’estate, con particolare attenzione ai soggetti fragili (circa il 15% degli inquilini). Gli sfratti saranno considerati solo in casi di “evidente ed enorme morosità”.
Le voci dei Consiglieri regionali
Durante il dibattito in Commissione, i Consiglieri regionali hanno espresso pareri differenti.
- Marco Bestetti (FdI) ha sollecitato una migliore valorizzazione degli immobili per finanziare i servizi sanitari e socio-assistenziali, tutelando i soggetti fragili.
- Paola Bulbarelli (FdI) ha apprezzato il lavoro del Commissario Tronca e lo ha invitato a proseguire con determinazione.
- Nicola Di Marco (M5S) ha espresso dubbi sulla dispersione del patrimonio immobiliare con il conferimento a Invimit.
- Giulio Gallera (FI) ha ritenuto corretta la gestione del patrimonio da parte di Invimit, sottolineando che lo scopo del PAT è curare gli anziani e non “dare la casa a fragili e indigenti”.
- Pierfrancesco Majorino (PD) ha sollevato dubbi sulla trasparenza del processo e ha chiesto un tavolo di confronto con i sindacati e un’analisi dei redditi delle famiglie che occupano gli alloggi.
- Paolo Romano (PD) ha insistito sulla necessità di un confronto continuo con i sindacati degli inquilini e di una mappatura dei redditi per garantire l’uso sociale degli alloggi.
- Carmela Rozza (PD) ha chiesto criteri oggettivi per le tutele, evitando i casi per caso, e ha ribadito la vocazione sociale e pubblica del PAT per tutelare gli anziani e i più fragili.
Un futuro incerto per il PAT?
Il piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare del PAT rappresenta un’opportunità per risollevare le sorti dell’istituto, ma apre anche a interrogativi sul suo futuro. Il ruolo del PAT nella cura degli anziani e dei più fragili potrà essere garantito? Come saranno gestiti gli sfratti?
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