Via al raddoppio della galleria del San Gottardo

Sono iniziati i lavori preparatori per la costruzione del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo.

Via al raddoppio della galleria del San Gottardo

A poco meno di quarant'anni dall'apertura al traffico veicolare, il 5 settembre 1980, sono iniziati i lavori preparatori per la costruzione del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Un'opera che l'Ufficio federale delle strade (Ustra) presenta come a basso impatto: il materiale di scavo sarà quasi tutto recuperato, e in buona parte riutilizzato sul posto per progetti di rinaturalizzazione.

Il raddoppio, approvato in votazione popolare, è stato voluto dal Consiglio federale (governo) per agevolare il risanamento dell'attuale tunnel. I lavori richiederanno una chiusura totale, durante la quale il traffico non dovrà più essere deviato sul passo del San Gottardo: basterà imboccare la nuova galleria. Al termine, entrambe le canne saranno aperte al traffico ma a una sola corsia di marcia, così da non aumentare i volumi di transito. Il rischio di incidenti frontali sarà però ridotto quasi a zero -la circolazione sarà a doppio senso solo durante le deviazioni temporanee- e la presenza di una corsia d'emergenza eviterà la chiusura del tunnel per la semplice panne di un veicolo.

A Göschenen e Airolo si è iniziato a lavorare ai primi di giugno, conferma Eugenio Sapia, portavoce Ustra a Bellinzona, filiale che condurrà i lavori del raddoppio. "A Göschenen vengono posate delle reti paramassi per proteggere la zona del cantiere presso la stazione", vicino alla quale va costruita "una passerella pedonale che sarà utilizzata per i nastri trasportatori del materiale di scavo". Ad Airolo serve invece un nuovo silo per il sale perché l'attuale sarà parzialmente smantellato per far spazio a installazioni di cantiere.

Sul fronte della progettazione, "è in allestimento il progetto di dettaglio che dovrebbe essere concluso entro fine 2020, inizio 2021. Nel frattempo, il lavoro del 2020 è anche quello di preparare la messa in appalto delle opere principali".

Lo scavo vero e proprio inizierà nel 2021 con la realizzazione di due cunicoli di accesso. Da un punto di vista geologico, "si sa che ci sono due zone di disturbo, una a nord tra il massiccio dell'Aar e la zona di Orsera, l'altra a sud (zona Guspis). I cunicoli serviranno a raggiungere queste zone problematiche e prepararle, renderle attraversabili dalla fresa meccanica del tubo principale".

Della prima galleria si potrà sfruttare l'esperienza ("la situazione geologica è stata ampiamente documentata durante lo scavo della prima canna, pertanto sono improbabili sorprese") ma anche le infrastrutture, ovvero i pozzi di ventilazione, le cinque centrali di ventilazione -tre sotterranee, due presso le uscite- e i portali. Tutto era già stato progettato per due tubi.

La parte destra del portale sud, dalla quale attualmente si accede al cunicolo di sicurezza, diventerà l'entrata della nuova galleria (direzione nord). Dove finirà dunque il cunicolo? "L'uscita sarà spostata sulla sinistra del portale, in modo che vi sia uno sbocco all'aria aperta".

Il nuovo tunnel non sarà in tutto e per tutto gemello. "Sarà scavato con una fresa meccanica e avrà una sezione circolare -diversa da quella attuale- di 12,7 metri. La seconda canna si troverà a circa 70 metri dal tunnel esistente. Di nuovo c'è che lo spazio vuoto al di sotto della carreggiata sarà utilizzato per costruire due canali tecnici, uno per le esigenze della galleria -linee elettriche e di comunicazione e condotto dell'acqua- l'altro a disposizione di terzi".