Somma Lombardo, la videosorveglianza 'risolve' tre casi

La Polizia locale ha identificato i responsabili di due sinistri stradali e gli autori dell’abbandono di rifiuti grazie al ricorso dei filmati delle telecamere dislocate sul territorio.

Somma Lombardo, la videosorveglianza 'risolve' tre casi

Il sistema di videosorveglianza a Somma Lombardo c’è e funziona. Lo sottolinea il Comandante della Polizia locale Umberto Cantù ricordando tre episodi di sinistri stradali e abbandono dei rifiuti risolti nelle ultime settimane grazie al ricorso dei filmati delle telecamere dislocate sul territorio cittadino.

Lo scorso 19 aprile un 34enne di Pombia, fuggito dopo aver provocato un incidente stradale tra le vie Montebello e Canottieri, nel quale l’altro conducente era rimasto ferito, è stato identificato grazie agli occhi elettronici e alla collaborazione con la Polizia locale di Vergiate e Pombia. Per il giovane è scattata la denuncia a piede libero e il ritiro immediato della patente, oltre alla decurtazione di 10 punti.

Un 21enne di Vergiate, invece, ha fatto perdere le sue tracce dopo aver danneggiato in maniera seria un altro mezzo. Il sinistro si è verificato il 13 marzo tra le vie Maddalena e Martiri di Cefalonia.

L’attività di indagine del Comando di via Valle, con rinvenimento di frammenti del veicolo e con acquisizione di immagini di videosorveglianza, anche presso aziende private, ha permesso ricostruire il percorso di fuga. E identificare il 21enne, neopatentato, che è stato sanzionato per un totale di 300 Euro e con la decurtazione di 15 punti dalla patente di guida.

Sul fronte della lotta contro l’abbandono di rifiuti, sempre per mezzo delle telecamere, gli agenti sono risaliti agli autori dell’abbandono di una notevole quantità di rifiuti in zona acquedotto di Casorate Sempione. Per tutti i soggetti, residenti a Somma Lombardo, è scattata una pesante sanzione amministrativa, anche in relazione alle norme anti-Covid: gli episodi si sono verificati nel mese di aprile, quando ancora era in vigore la cosiddetta “area arancione” e non era consentito uscire dal proprio Comune se non per comprovati motivi.