Somma, disperazione e tristezza, parla Teresa Toparello

un appello accorato alle Istituzioni

Disagio, tristezza e disperazione di una mamma con una storia non semplice.

Premessa doverosa: non è semplice gestire i servizi sociali in tempi di coronavirus, con tante persone che hanno perso il lavoro, lo stanno perdendo o lo perderanno nei prossimi mesi.

I drammi locali e non solo, ci sono e come previsto, stanno venendo fuori, con la loro drammaticità.

Chi è solo, oppure ha un figlio minorenne come nel caso della signora Toparello di Coarezza, non ha vita facile neanche in  "tempi normali", figuriamoci con tutto quello che è successo e coi suoi effetti che si vedranno nel prossimo anno e anche dopo.

La signora vuole lavorare solo e soltanto questo, ma è in difficoltà: ha un figlio di nove anni ed ha pure delle patologie  non da poco, ma non riesce ad uscire dall'incubo.

Si sente sola e abbandonata da tutti, vorrebbe proseguire a lavorare ma ha bisogno di una mano e non  si intende solo un aiuto economico, ma di essere ascoltata e capito per poter riprendere in mano la sua vita e dare prospettive all'unico figlio che ha voluto affermando che "da cattolica non ho voluto abortire".

Massimo rispetto per chi soffre e che si rivolge spesso a noi per fare conoscere la sua storia e trovare soluzioni pratiche e concrete, senza regali ma con dignità, come dimostra la sua casa piccola ma dignitosa.

Non è semplice per chi deve ascoltare queste storie tristi e di disperazione, ma bisogna mettersi  a tavolino e problema per problema cercare soluzioni condivise.

L'alternativa è la piazza, incatenarsi o rivolgersi a programmi nazionali: una sconfitta per tutti che operiamo nel territorio e dovremmo farci carico di quanto avviene, pur nei nostri ambiti di competenza.

Girare il viso dall'altra parte sperando e pensando che noi non siamo coinvolti in prima persona, non è etico ne risolutivo.

A Coarezza telefonare è un incubo, trovare lavorare non ne parliamo e muoversi per raggiungere i centri piu' vicini non è agevolare: su questi temi ci piacerebbe ci fossero risposte e proposte concrete.

Tornando ai servizi sociali: sarebbe opportuno che si organizzassero con piu' risorse economiche ma soprattutto maggiori possibilità e margini di intervento concerto con sindacati e associazioni datoriali, per il reimpiego di coloro che non hanno prospettive: gli aiuti servono ma non sono una soluzione definitiva e finiscono per impoverire chi li deve  ricevere, che deve sempre chiedere, la cosa piu' brutta per un essere umano.