Sinistri stradali: non si può ignorare il valore probatorio del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale

Lo ha ricordato la sezione sesta della Cassazione con l’ordinanza 25468/20

Sinistri stradali: non si può ignorare il valore probatorio del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale

Sinistri stradali: non si può ignorare il valore probatorio del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale

 

Il giudice chiamato a decidere su un sinistro stradale non può ignorare il valore di prova del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale. Le dichiarazioni contenute nella denuncia congiunta, infatti, hanno un “peso” solo indiziario quando sono prodotte per la prima volta nel corso della causa. Lo ha ricordato la sezione sesta della Cassazione con l’ordinanza 25468/20 del 12 novembre che ha accolto il ricorso di una coppia. Le parti avevano convenuto in giudizio la compagnia e la proprietaria del veicolo per sentirle condannare al risarcimento dei danni subiti in seguito al sinistro avvenuto tra la loro vettura e quella della convenuta. Il giudice di pace ha rigettato la domanda e il tribunale ha confermato la decisione rilevando che la mancata comparizione della parte chiamata a rendere interrogatorio formale non poteva integrare il valore indiziario delle dichiarazioni rese nel modulo di constatazione dai due conducenti delle auto, in assenza, peraltro, di testimoni del sinistro. La controversia è così giunta in Cassazione dove i ricorrenti hanno sostenuto che sia il giudice di pace che il tribunale avrebbero erroneamente valutato il modello Cai a doppia firma in cui si descrive la dinamica del sinistro stradale. Mentre il primo non avrebbe in alcun modo preso in considerazione il modello, il tribunale gli avrebbe attribuito un mero valore indiziario e non di presunzione legale. Al contrario, invece, il modulo di constatazione amichevole, quando comunicato all’assicuratore in sede stragiudiziale, come avvenuto nel caso di specie, avrebbe valore di presunzione legale fino a prova contraria della veridicità delle dichiarazioni ivi contenute.La Suprema corte, nell’accogliere il ricorso, ha affermato che il modulo Cai a doppia firma portato a conoscenza della compagnia nella fase stragiudiziale, pur non avendo valore di piena prova, genera una presunzione iuris tantum valevole nei confronti dell’assicuratore il quale potrà superarla fornendo prova contraria. Se, invece, il modulo di constatazione amichevole è portato per la prima volta a conoscenza dell'assicuratore nel corso del giudizio “nei suoi confronti le predette dichiarazioni hanno valore soltanto indiziario”.Ebbene, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha concluso la Cassazione, nel caso in esame il modello Cai era stato comunicato alla compagnia prima del giudizio, con la conseguenza che lo stesso diventa decisivo ai fini della decisione e che il tribunale dovrà verificare in sede di rinvio se il giudice lo ha esaminato o meno.

Files