Scuola, mascherine agli insegnanti, possibili malattie professionali

“Le fonopatie colpiscono dal 30 al 70%, a seconda degli studi, degli insegnanti

Scuola, mascherine agli insegnanti, possibili malattie professionali

Il coronavirus propone ogni giorni conseguenze non indifferenti sotto il profilo sanitario ma anche sotto quello economico.

Ci sono pure aspetti non indifferenti, di sofferenza personale e lavorativa, come avviene nelle scuole, a causa del tono di voce che l'insegnante deve tenere, sopratutto a causa della mascherina:

 “In caso di riscontro di noduli laringei in lavoratori soggetti a sforzi prolungati delle corde vocali, il medico, competente o curante, è tenuto a produrre un certificato di malattia professionale, essendo tale patologia nell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia all’INAIL ex art. 139 del DPR 1124/65, anche se inserita tra quelle la cui origine professionale è “di limitata probabilità”, in relazione alla possibilità che sia correlata a fattori di rischio non lavorativi. Il riconoscimento di malattia professionale è comunque previsto solo nel caso in cui la funzione fonatoria sia apprezzabilmente e stabilmente compromessa”.

Si prospettano tempi duri per i presidi oltre che per il Ministero dell'Istruzione che dovranno trovare misure idonee alla salvagurdia della salute dei ragazzi ma anche degli insegnanti che già sono stati sottoposti a stress non indifferente per il telelavoro ( usiamo l'italiano quando possibile) che potrebbero avere fattori di rischio professionali come precisato dall'INAIL, allarme non da poco, vista l'autorevolezza della fonte.

La disfonia è un fattore di rischio:

“Le fonopatie colpiscono dal 30 al 70%, a seconda degli studi, degli insegnanti. Tale incidenza, in ogni caso significativa, è da correlare alla necessità di mantenere l’intensità della voce di almeno 15 dB superiore al rumore ambientale, che, a causa della qualità acustica delle aule e del rumore di fondo prodotto all’esterno e/o all’interno dell’edificio scolastico, può superare i 65 dB. Se l’uso eccessivo della voce rappresenta la causa determinante, vanno comunque considerati fattori predisponenti di natura costituzionale quali facile stancabilità vocale, deficit uditivo anche modesto, errata coordinazione pneumo-fonatoria, abitudini voluttuarie (alcol, caffè, fumo), nonché la coesistenza di disfunzioni organiche quali il reflusso gastroesofageo o squilibri ormonali e situazioni di stress”.

Urge prendere in seria considerazione l'utilizzo di strumenti di monitoraggio ed interventi immediati prima di trovarci con assenze per malattie.