Scuola: accordo capienza al 80% sui mezzi, no obbligo di mascherina in classe

Le infinite riunioni tra le parti interessate e gli Enti istituzionali si sono concluse con la condivisione di alcune importante linee guida relative a trasporti e scuola.

Scuola: accordo capienza al 80% sui mezzi, no obbligo di mascherina in classe

Le infinite riunioni tra le parti interessate e gli Enti istituzionali si sono concluse con la condivisione di alcune importante linee guida relative a trasporti e scuola. Resta un nodo impellente da sciogliere ovvero quello relativo all’inizio delle lezioni in presenza: si ingrossa infatti il fronte delle Regioni che non intendono allinearsi alla data fissata del 14 settembre 2020.

Capienza sui mezzi pubblici: autobus pieni fino all’80% della loro capienza, dispenser obbligatori, strumenti di separazione fra i posti, ricambio continuo di aria, filtri di sanificazione e soprattutto smascherina obbligatoria. Oltre a 350 milioni di euro a Regioni e Comuni per compensare le perdite. E’ questo il cuore dell’accordo sancito dalla conferenza unificata tra Governo e Regioni che prevede anche alcune eccezioni importani: si potrà viaggiare a capienza massima nel caso la distanza da percorrere risulti inferiore ai 15 minuti.

Le Regioni, unite sui trasporti, sono però divise sulla data di apertura delle scuole. Si sgretola infatti il fronte che voleva il 14 settembre come data simbolo, uguale da Nord a Sud, per aprire le scuole di ogni ordine e grado. Dopo Puglia, Calabria, Friuli e Sardegna anche l’Abruzzo cambia: nella regione si partirà il 24 di settembre. Anche la Campania di De Luca sta pensando di rinviare tutto a dopo le elezioni.

Intanto il comitato tecnico scientifico fornisce un chiarimento basilare per la ripartenza delle scuole. No all'obbligo della mascherina in classe se c’è la distanza di un metro, per favorire apprendimento e relazioni. Il ministro Boccia ha sottolineato come la volontà di fare il bene dei ragazzi abbia portato al superamento di polemiche e ostacoli. Soddisfazione espressa anche dalle Regioni per le maggiori certezze date agli operatori dei settore. Il primo passo, ovvero portare i ragazzi a scuola, è stato fatto.

Il ministro Speranza esprime preoccupazione perché ora il Covid circola molto fra i giovani (età media 29 anni). Ed è proprio a loro che il ministro della Sanità si rivolge, spiegando: “A voi il virus fa meno male, ma dovete difendere i vostri cari e c’è un solo modo, anzi tre: mascherine, distanziamento e igiene“.