Saronno, volemose bene, consiglio comunale agitato

Saronno, volemose bene, consiglio comunale agitato

SINTESI DI UN CONSIGLIO COMUNALE MOVIMENTATO

Può esserci mai un Consiglio comunale dai toni concitati e aggressivi quando i singoli consiglieri sono comodamente seduti sul divano di casa e comunicano attraverso la piattaforma telematica? Può esserci:  per esempio a Saronno  nella notte fra il 30 aprile e il 1 maggio 2020.

Primo punto in discussione: l’ennesimo supermercato cittadino, ubicato questa volta nel cuore del quartiere Prealpi. Le immagini sullo schermo mostrano uno scatolone di cemento stile capannone industriale, ma l’Assessore di competenza si affretta  a dirci che serve solo a dare un’idea di forme e dimensioni, in quanto l’edificio sarà diverso. – Allora cosa votiamo, se non possiamo sapere come sarà? –  chiede qualche sconsiderato disfattista, qualche rematore contro, qualcuno che proprio non comprende i radiosi destini verso cui  questa Amministrazione ci sta conducendo. Per buona sorte, dalla Maggioranza viene spiegato che non ci dobbiamo interessare di quisquilie estetiche, occupandoci di questioni più solide e concrete. Detto fatto, chi scrive le presenti noterelle si permette di eccepire che per i piccoli commercianti della città il momento è particolarmente duro, e continuare a costruire supermercati significa sferrare loro il colpo di grazia. Sembrava in verità un’osservazione solida e concreta, ma non commuove la Maggioranza che vota compatta, e così anche questo supermercato è oggi in cantiere. Eventualmente ai commercianti in rovina potremo dare i pacchi alimentari rimasti, magari quelli senza cibi in scadenza.

A proposito di questi ultimi, salto il tediosissimo terzo punto in discussione e vengo alla mozione presentata dalla Lega, con la quale si chiede a Sindaco e Giunta di disporre quanto necessario in favore dei cittadini in difficoltà e ad effettuare tutte le conseguenti variazioni di bilancio. Il sommesso parere che oso esporre è che ciò assomiglia a una richiesta di assunzione di pieni poteri, considerato che a norma di legge le variazioni le fa il Consiglio e non la Giunta né il Sindaco. Mi viene controbattuto che tutto ciò nella mozione è sottinteso, sono io ottuso che non capisco. Sarà. Comunque sia, la minoranza aveva proposto un emendamento che prevedeva la costituzione di una  Commissione mista con compiti di indirizzo e sostegno alle scelte degli organi esecutivi, e questo ora diventa il principale motivo del contendere.

Un membro qualificato della Maggioranza attacca un accorato discorso tipo “volemose bene”, che uno che conosce i polli pensa subito:  -  dov’è la fregatura? -  Ed eccola qui: l’emendamento è tranquillamente cassato, e si confermano così, se non i paventati pieni poteri, comunque la volontà di fare da soli...

Ora, il sottoscritto non sarebbe pregiudizialmente contrario a maggiori prerogative dell’esecutivo cittadino in tempi di crisi. Il punto è però questi poteri chi li gestisce, e come. Perché a  giudicare dalla gestione sciagurata dei contributi governativi almeno in questa prima fase – al di là degli autoincensamenti dei responsabili – più che di un dittatore, a Saronno, c’è oggi bisogno di un amministratore di sostegno.

Alfonso Indelicato - Consigliere comunale eletto a Saronno