La qualità dell’assistenza medica in Italia nel periodo estivo è compromessa nella metà dei reparti e c’è emergenza negli ambulatori: il 15% chiude per ferie
Emergenza ambulatori
I medici fanno gli straordinari, aumentano i turni di notte e saltano i riposi settimanali, ma non basta per arginare l’emergenza ambulatori in italia.
I problemi della sanità nazionale sono ben noti e riguardano l’intera penisola, nonostante la sanità sia competenza regionale. Lo sciagurato titolo quinto è riuscito alla perfezione a omogeneizzare la sanità nazionale, ma non livellando sui livelli alti. Il risultato è che il sistema sanitario oggi è allo sbando in quasi tutte le regioni.
Anche i medici vanno in ferie
Come quasi tutti gli altri lavoratori, anche i medici scelgono di andare in ferie tra giugno e settembre. Più del 90% dei medici usufruisce dei 15 giorni di vacanza estivi previsti dal contratto nazionale di lavoro. Inoltre il personale medico, nel corso degli anni, ha accumulato oltre 5 milioni di giornate di ferie. La conseguenza è che le carenze di organico tra giugno e settembre di ogni anno diventano insostenibili. IL risultato è che manca circa un terzo degli organici e l’attività degli ambulatori e la qualità dell’assistenza nei reparti si riduce sensibilmente.
L’ondata di caldo
Anche il clima particolarmente infuocato di quest’anno ha contribuito ad accentuare il problema. In questo periodo molti anziani, ma anche giovani o turisti nelle città d’arte, accusano colpi di calore. Le vittime dell’afa intasano i pronto soccorso provocando un aumento di circa il 20% degli afflussi.
Il sacrificio dei medici
Secondo Fadoi, se nel periodo delle ferie gli ospedali non sono costretti a chiudere è grazie al sacrificio dei medici. Quasi la metà dei medici in servizio aumenta il proprio carico di lavoro e salta i turni di riposo.
La situazione in Lombardia
Nonostante l’impegno del personale medico, che fa turni straordinari straordinari extra, le attività ambulatoriali sono diminuite nel 77,8% dei casi e nel 5,6% degli ospedali lombardi sono rimodulati i tempi. Inoltre la qualità dell’assistenza sanitaria è compromessa nel 73,3% dei casi in modo sensibile. Se gli ospedali non sono costretti a chiudere per ferie lo si deve ai sacrifici sostenuti dai medici per coprire la carenza di personale, già di per sé cronica. Così che il 61,1% dei medici tra giugno e settembre vede qua e là saltare i riposi settimanali che pure dovrebbero essere sempre garantiti.