Pandemia da COVID-19, come sono cambiate le nostre abitudini
L’avvento della pandemia da COVID-19, esplosa definitivamente ad inizio 2020 e in cui tutt’ora ci troviamo, ha cambiato radicalmente molte delle nostre abitudini quotidiane. L’alta contagiosità e diffusione del virus ha introdotto a livello globale ad esempio l’utilizzo delle mascherine chirurgiche, che prima venivano utilizzate soltanto nell’ambito sanitario; ha imposto la necessità di igienizzare le mani il più possibile, soprattutto quando ci si reca fuori di casa, e tra le misure più drastiche ha imposto il lockdown per lunghi periodi in molte aree del mondo, Italia compresa.
Insomma, la pandemia ha cambiato il volto della vita quotidiana di tutti noi, ben oltre gli aspetti più “superficiali” che tutti noi possiamo vedere. Anche l’alimentazione in tempo di pandemia è cambiata, e a tal proposito discuteremo in questo articolo di un’infografica ricca di statistiche che illustra chiaramente ciò che intendiamo: da queste statistiche possiamo infatti ricavare dei dati molto interessanti. Vediamo di cosa si tratta.
Infografica COVID e alimentazione: il primo cambiamento più evidente? Le spese per scorta e il “fai da te”
Tutti noi ricorderemo per anni e anni le prime settimane di lockdown. Un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere, che ci ha imposto di restare a casa per quasi tre mesi, al fine di proteggere noi stessi e i nostri cari da un contagio ormai in ripida ascesa.
La risposta immediata alla nuova situazione, in cui si è rimasti in casa per lungo tempo, è stata ovviamente la spesa per scorta. Il Rapporto Coop 2020, citato nell’infografica COVID e alimentazione, afferma che nelle prime tre settimane di lockdown c’è stata una netta impennata dell’acquisto di alimenti per scorta, soprattutto pasta, riso, conserve, olio e scatolame. In altre parole, cibo acquistato nell’ottica di non recarsi per diversi giorni al supermercato ed evitare spese in più.
Al termine di questo periodo di iniziale paura e ansia da scorta, i cittadini hanno cominciato a dedicarsi al “fai da te”: nel complesso delle prime 8 settimane di lockdown totale, infatti, il consumo di lievito di birra è incrementato del 149%, e quello della farina del 152%, così come quello della mozzarella da pizza del 109%. Insomma, ci si è preparati più prodotti a casa, preferendo questa modalità all’affidamento a pizzerie o servizi di consegna a casa esterni, talvolta anche per evitare il contatto.
A proposito di “fai da te” e cucina casalinga: nell’infografica COVID e alimentazione vediamo che le prime settimane di lockdown hanno fatto registrare un netto incremento, dapprima del 22% e poi dell’11%, nelle visite a blog e siti che trattano di cucina e ricette, conseguenza diretta e senz’altro prevedibile. Una dimostrazione di come il Web sia uno strumento potenzialmente utilissimo anche in situazioni di emergenza.
Più comfort food e delivery, ma anche più spesa a chilometro zero
Le prime settimane di lockdown completo hanno spinto i cittadini a consumare più snack e apertivi: l’incremento è stato, nel mese di marzo e aprile 2020, pari al +31,3% per quanto riguarda le patatine e +17% per gli aperitivi. Un chiaro segnale di come le abitudini degli italiani non sono in realtà mai cambiate, ma si sono soltanto trasposte in un contesto diverso, quello casalingo.
Non hanno cessato di esistere i servizi di delivery, anzi: nonostante spesso gli italiani abbiano preferito evitare il contatto, arrangiandosi a casa, i servizi di food delivery hanno comunque fatto registrare un aumento del 70% tra marzo e aprile 2020 nel mercato complessivo.
Nonostante questo, però, anche dopo diverso tempo dalla prima ondata si è registrato un trend positivo per quanto riguarda la spesa a chilometro zero. Un italiano su quattro afferma di aver incrementato la spesa e il consumo di prodotti locali oppure bio.
Non solo una questione di gusti o necessità: i cibi per rafforzare il sistema immunitario
Oltre a tutto quello che abbiamo elencato finora, l’infografica COVID e alimentazione aggiunge anche alcuni dati in riferimento a determinati cibi che aiutano il sistema immunitario a rafforzarsi. Certo, questi cibi non sono degli “scudi” a tutti gli effetti contro il virus: ma è chiaro a tutti che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella salute complessiva di una persona, e per tale motivo è comunque importante assumere determinati cibi a prescindere dal virus di cui ci si infetta.
Alcuni tra questi cibi sono ad esempio le cipolle, ricche di allicina che consente la produzione di enzimi protettivi verso le cellule; la lattuga, grazie alle sue fibre perfette per la flora intestinale; i fiocchi d’avena, che tramite il selenio aiutano a proteggere i muscoli e anche il cuore; oppure le lenticchie, che grazie allo zinco favoriscono la divisione cellulare.