Risparmio tradito. Nuova sentenza di condanna di “Poste Italiane” per gli investimenti nel famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”.

Risparmio tradito. Nuova sentenza di condanna di “Poste Italiane” per gli investimenti nel famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”.

Risparmio tradito. Nuova sentenza di condanna di “Poste Italiane” per gli investimenti nel famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”. Due anziani rivedranno i risparmi di una vita rimborsati. Anche una decisione del Tribunale di Taranto dà ragione alla tesi dello “Sportello dei Diritti” che da anni ha avviato una battaglia per ristorare i cittadini dai pregiudizi subiti Altro pesante stop per “Poste Italiane”, ma anche una buona notizia per tanti piccoli risparmiatori e pensionati che con una nuova sentenza che consolida un orientamento già avviato dal Tribunale di Ragusa, potranno vedersi restituiti i risparmi investiti nel famigerato “Fondo Immobiliare 1”, uno strumento finanziario proposto a suo tempo dagli intermediari di Poste Italiane quale forma d’investimento rivelatasi, alla fine dei conti, altamente “tossica”. Anche il Tribunale di Taranto con la sentenza pubblicata lo scorso 15 maggio, la n. 898/2020, ha stabilito il diritto alla restituzione di una somma pari ad oltre 25000 euro, oltre interessi, ad una coppia di anziani coniugi di Palagiano (Ta) che si erano rivolti nel 2015 allo “Sportello dei Diritti” avendo appreso dell’avvio di un’azione collettiva per il risarcimento dai pregiudizi subìti a seguito della proposta d’investimento in questione. La premessa era la medesima in cui si sono ritrovati, loro malgrado, tanti cittadini, in particolare, tanti anziani anche ultraottantenni: il family banker nella filiale di Poste Italiane proponeva d’investire i risparmi “a favore di VEGAGEST EUROPA IMMOBILIARE 1 con durata di 10 anni” promettendo lauti utili, ma omettendo di riferire tutta una serie di dettagli essenziali che, tra l’altro, riguardavano le fondamentali circostanze che non solo il capitale non fosse garantito, ma che si trattasse di prodotti ad alto rischio. A distanza di anni, l’epilogo per tutti coloro che avevano aderito alla proposta, è stato vedersi il capitale investito pressoché polverizzato! Ma molti non si sono persi d’animo e sono stati costretti a rivolgersi alla Giustizia per vedersi riconosciuto il diritto a recuperare il “maltolto” con gli esiti positivi in favore dei risparmiatori ed in danno della proponente che vengono confermati in questi giorni anche dal Tribunale di Taranto. Una decisione a dir poco rilevante e che rincuora, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché nel rileggere la mail inviata poco più di cinque anni or sono nella casella della nostra associazione info@sportellodeidiritti.it da parte dell’anziano risparmiatore, all’epoca sconsolato e afflitto dal comportamento di “Poste Italiane”, non possiamo non esprimere soddisfazione nell’aver creduto e dato input ad una battaglia di Giustizia che riguarda una platea ampia di cittadini che meritano, anch’essi, di vedersi risarciti integralmente dalle perdite subite. La lotta, quindi, continuerà per tutti coloro che hanno subìto analoghe vicende e che da oggi, potranno sperare ancor di più nella tutela della Giustizia.