Questura Varese, riaperto il sito denominato “Sacrario

opera architettonica riportata ad una condizione di piena fruibilità, ritenuta di pregio artistico per le ceramiche di rivestimento dell’Architetto Guido Andlovitz

Questura Varese, riaperto il sito denominato “Sacrario

Nell’ambito della valorizzazione delle opere di pregio contenute all’interno del Palazzo che ospita la Questura di Varese, questa mattina, alla presenza del Questore Giovanni Pepè e delle Autorità provinciali e locali, è stato riaperto il sito denominato “Sacrario”, sottoposto al vincolo di tutela del patrimonio culturale dello Stato, luogo definito dalla direttrice dei Musei Civici di Varese di interesse storico.

Saletta a forma circolare, opera architettonica riportata ad una condizione di piena fruibilità, ritenuta di pregio artistico per le ceramiche di rivestimento dell’Architetto Guido Andlovitz, custodite presso il Museo Internazionale Design Ceramico del Palazzo Perabò di Cerro del Comune di Laveno Mombello.

Guido Andloviz


Nato a Trieste, sfollato a Firenze,  dove frequenta l’Istituto Tecnico Galileo Galilei. Alla fine del conflitto è a Milano dove frequenta la Reale Accademia di Belle Arti di Brera, dove è allievo di Piero Portaluppi,
 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano.
nel 1923 inizia a collaborare come consulente artistico alla SCI (acronimo di Società Ceramica Italiana di Laveno) di Laveno Mombello introdottovi dal suo maestro Portaluppi.

al 1925 e il 1929 sono i più proficui della sua opera quando, vicino alle linee di pensiero di Giò Ponti, alla fine degli anni ’20 opera una rivisitazione dei decori e delle forme del Settecento lombardo riproponendone versioni moderne, soprattutto dei lavori di Clerici, che ebbero immediato successo di pubblico e di critica. Famose sono le serie in terraglia dura con decori di figure giocose denominate Vecchia Milano e le successive con decori Lago Maggiore.

Nel 1940 presenta alla VII Triennale di Milano il grande vaso in grès con decoro di architetture della Roma Imperiale che riscuote un grande successo.

Lavorò per la ditta

Meroni di Lissone.

Nel Museo Internazionale del Design ceramico di Laveno – Mombello una intera sala gli è stata dedicata e raccoglie una selezione delle sue opere più famose. Suoi disegni, studi e schizzi preparatori sono invece raccolti negli archivi comunali.