La Guardia di Finanza di Gallarate ha chiesto all’Agenzia dell’Entrate la cessazione di quattro partite IVA dormienti.
Partite IVA dormienti nel varesotto
Le Partite IVA dormienti cessate d’ufficio sono intestate a pluri indiziati di polizia anche condannati per reati gravi.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno concluso una complessa attività di polizia economico-finanziaria.
L’attività era volta alla prevenzione e al contrasto dell’uso illecito di partite IVA “dormienti” esistenti nel territorio della provincia di Varese.
Sono stati i militari della Compagnia di Gallarate a monitorare e controllare le società operanti sul territorio e riconducibili a soggetti gravati da numerosi precedenti penali.
I soggetti indagati erano gravati da precedenti di tipo mafioso quali la produzione e il traffico illecito di sostanze stupefacenti, evasione, estorsione.
Oltre ad auto riciclaggio, truffa, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti falsi e turbata libertà degli incanti.
I sopralluoghi effettuati presso le sedi legali e il luogo di esercizio dichiarati hanno consentito di accertare l’assenza di qualsiasi struttura adibita all’attività imprenditoriale.
Gli ulteriori approfondimenti effettuati hanno evidenziato che le società e i rappresentanti legali non erano titolari di alcun contratto di locazione delle sedi.
Né dipendenti né utenze
Per di più, nei luoghi indicati, non vi era traccia di personale assunto né di utenze attive.
L’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati e della fatturazione elettronica obbligatoria ha permesso di accertare che le società non operavano neanche in rete.
In realtà non avevano mai concluso alcuna operazione commerciale in genere
I militari hanno anche eseguito riscontri presso l’ufficio S.U.A.P. dei Comuni di domicilio fiscale e le società risultano “inattive”.
Le partite IVA su cui si sono focalizzate le investigazioni risultavano, dunque, in parte riconducibili a cosiddette società cosiddette “dormienti”.
I militari hanno rilevato l’inesistenza di qualsiasi attività economica nelle tre annualità precedenti.
Oppure erano di società di recente costituzione per le quali non erano stati forniti dati esatti ai fini della loro corretta individuazione.
La GdF ha quindi avanzato una apposita istanza all’Ufficio dell’Agenzia Delle Entrate Direzione Provinciale di Varese al fine di avviare la procedura di chiusura.
L’Agenzia dell’Entrate ha emesso i provvedimenti di cessazione di quattro partite IVA fittiziamente impiegate in vari settori.
Le partite IVA cessate venivano usate per la gestione di parcheggi e autorimesse, il confezionamento di generi alimentari, riparazioni auto e commercio ingrosso di imballaggi.
Ovviamente si tratta della fase dell’indagine preliminare. Per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Nel qual caso seguirebbe obbligatoriamente la confisca dei beni eventualmente sequestrati a favore dell’Erario e dei creditori.