Allarme lanciato dai consumatori dalle possibili decisioni del Governo in merito all’accantonamento dello Spid.
Le misure sull’identità digitale allo studio del Governo rischiano di creare un nuovo caos in Italia e di danneggiare gli utenti che, non senza disagi e andando incontro a costi, si sono attivati per ottenere lo Spid.
Lo afferma Consumerismo No profit, che ricorda come digitalizzazione e servizi telematici siano fondamentali per garantire accesso a servizi da sempre oggetto di inefficienza diffusa da parte della Pubblica amministrazione.
L’allarme per lo Spid
“Pagamenti elettronici verso enti pubblici, accesso a servizi di anagrafe digitale o ricette mediche via mail, così come ogni altro servizio pubblico, dovrebbero essere sempre disponibili, gratuiti e universali per tutti i cittadini. Mentre la querelle di questi giorni sullo Spid e su come ridurre servizi, accorparli o addirittura semplicemente prorogarli come la ricetta elettronica, appare un grave passo indietro e un ritorno al passato”. Spiega il presidente Luigi Gabriele.
“Certamente il caso dello SPID è emblematico. E non si capisce perché il Governo vorrebbe preferire una tecnologia piuttosto obsoleta e artificiosa come la Cie a una efficiente ma privatizzata come lo SPID. Senza contare che i cittadini che hanno speso soldi per ottenere l’identità digitale rischiano di essere gabbati qualora il Governo decidesse di accantonare o abbandonare lo strumento dello Spid. Essi andrebbero incontro a nuovi disagi e a nuovi costi”.
“Riteniamo che il Governo abbia un forte problema di capacità di comunicazione istituzionale e soprattutto una carenza di esperti. Forse non allineati ai precedenti Governi e soprattutto indipendenti e con reali capacità”. Conclude il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele.