Patto per il Nord, congresso fondativo a Treviglio con 300 amministratori
Un nuovo soggetto politico per il Nord produttivo
Il movimento Patto per il Nord diventa partito. Il congresso fondativo si terrà sabato 15 e domenica 16 novembre a Treviglio, in provincia di Bergamo.
L’iniziativa nasce per dare voce alla parte produttiva del Paese, il Nord, spesso dimenticata dalla politica nazionale.
Grimoldi: Rappresentiamo 300 amministratori
Paolo Grimoldi, leader del Patto per il Nord, ha presentato il congresso alla Camera. In pochi mesi, il movimento ha raccolto l’adesione di circa 300 amministratori locali. Tra loro ci sono assessori, consiglieri comunali e sindaci.
Il partito è una confederazione di trenta sigle, molte delle quali non hanno mai fatto politica. Tra queste ci sono Rete 22 Ottobre, Grande Nord e l’associazione Gianfranco Miglio.
Obiettivi chiari: risposte concrete ai problemi reali
Grimoldi ha sottolineato che Patto per il Nord nasce per affrontare i problemi concreti. Mentre altri si perdono in discussioni ideologiche, il movimento si concentra su chi lavora e ha lavorato.
Il partito vuole premiare le amministrazioni virtuose e contrastare quelle lassiste. Nessuno parla più del Nord. Ora lo farà Patto per il Nord.
Critiche al Ponte sullo Stretto e alla gestione delle risorse
Durante la conferenza stampa, Grimoldi ha criticato la spesa di quattordici miliardi per il Ponte sullo Stretto. Ci sono territori che restano senza acqua per mesi e liste d’attesa sanitarie che superano l’anno anche nel Nord.
Ha denunciato anche gli emendamenti clientelari e il peso fiscale. Il cinquanta per cento della busta paga finisce allo Stato centrale.
Presenze politiche di rilievo al congresso
Al congresso di Treviglio parteciperanno quattro leader nazionali. Carlo Calenda, Marco Rizzo, Luigi Marattin e Michele Boldrin saranno presenti. Ci saranno anche esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
Per il Partito Democratico interverrà Emilio Del Bono, ex sindaco di Brescia. Grimoldi ha invitato tutte le forze politiche a confrontarsi sui temi del Nord.
Un movimento che cresce rapidamente
In pochi mesi, Patto per il Nord è arrivato in cinquantasei province. Ogni giorno si uniscono nuovi amministratori, anche ex leghisti e cittadini senza precedenti politici.
Ogni giorno si spacca una sezione della Lega. Vengono da noi perché manca una proposta politica per il Nord.
Bossi informato, Castelli incerto
Umberto Bossi è stato informato del progetto. Grimoldi ha raccontato che l’idea è nata da un gruppo di persone con esperienza politica. Roberto Castelli ha firmato per la fondazione ma non ha confermato la sua presenza al congresso.
Residuo fiscale e autonomia
Angelo Alessandri ha evidenziato il tema del residuo fiscale. Centoventicinque miliardi all’anno vengono portati via dal Nord. In trent’anni si potrebbe ripagare il debito nazionale.
Jonni Crosio ha aggiunto che i conti del Paese sono in ordine, ma quelli degli italiani no. Anche i lombardi fanno fatica ad arrivare a fine mese.
Distanza dalla Lega Salvini Premier
Grimoldi ha criticato la Lega di Salvini per aver perso la sua identità originaria. Oggi è la copia sbiadita di Fratelli d’Italia o dell’Udeur. Nulla a che fare con la Lega.
Ha citato l’emendamento da cinquantacinque milioni per i forestali siciliani come esempio di scelte lontane dalle esigenze del Nord.
Conclusione: il Nord torna protagonista
Patto per il Nord si propone come alternativa concreta per chi vuole una politica pragmatica, vicina ai territori e alle imprese. Il congresso di Treviglio sarà il primo passo per riportare il Nord al centro del dibattito nazionale.
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