In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Silvio Brusaferro ha chiarito che “l’immunità di gregge, intesa come livello di immunizzazione che azzera la circolazione di un virus, non è obiettivo che ci possiamo porre con il SARS-Cov-2”.
Piuttosto, secondo il presidente dell’Iss, “gli obiettivi sono altri: ridurre il più possibile la circolazione del virus ed i contagi e contenere al minimo ricoveri e morti” grazie alle vaccinazioni.
L’esperto ha quindi ricordato che la terza dose potrebbe essere estesa anche alle fasce di popolazione più giovani, non solo agli over 60 e ai fragili: “Gli studi e le esperienze in corso ci stanno consentendo di valutare l’andamento della protezione immunitaria nelle diverse fasce di popolazione, comprese quelle più giovani e senza patologie. In questa prospettiva la terza dose potrebbe essere raccomandata”.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a “Buongiorno” su SkyTg24, ha confermato la direzione verso cui si muoverà la campagna vaccinale: “È ragionevole pensare che tra la fine del 2021 e l’inizio del prossimo anno si proceda con l’allargamento della platea per coloro che dovranno ricevere la terza dose. La tempistica sulla quale si sta ragionando è questa”.
“Le mascherine – ha aggiunto Brusaferro – sono uno degli strumenti che ci hanno permesso di contenere l’epidemia. Ora andiamo verso la stagione invernale e una vita più al chiuso, ed è prudente continuare ad usarle”.