In Italia c’era una volta un parlamento, ma adesso non c’è più, incapace di ripristinare la propria centralità come organo legislativo.
c’era una volta un parlamento
c’era una volta un parlamento, una ricerca di IBL esamina le cause, le conseguenze e le responsabilità di un apparente “scivolamento” del potere legislativo dal Parlamento verso altre istituzioni.
Recentemente sia il Presidente della Repubblica Mattarella che il Presidente della Corte costituzionale Amato, hanno richiamato l’attenzione sulla crisi in cui versa il Parlamento.
Le camere dovrebbero rappresentare le istanze del paese reale, ma oggi sembrano sempre più lontane dall’esprimere la volontà del paese.
Vitalba Azzollini e Giuseppe Portonera nella loro ricerca “Un Parlamento in cerca di identità? Cause, conseguenze e responsabilità di un processo di “scivolamento” del potere legislativo” indagano le carenze delle camere.
La ricerca si svolge esaminando tre diversi scenari, ossia i rapporti tra Parlamento, da una parte, e Governo, Corte costituzionale e Presidenza della Repubblica, dall’altra.
L’attività prevalente delle camere è quella di convertire i decreti del governo.
Il governo ha assunto il ruolo normativo
Sembra che governo abbia assunto il ruolo normativo a discapito del Parlamento abusando della decretazione d’urgenza e dei voti di fiducia.
Il parlamento, inoltre, sembra agire solo in quei casi in cui avverta il rischio di un intervento troppo penetrante da parte dell’ordine giudiziario.
Mentre negli altri casi il parlamento lascia al giudice una piena “supplenza” legislativa.
Nel frattempo le camere sono iperattive sul piano delle riforme costituzionali.
E’ strano che il parlamento rallentato e affaticato quando si tratta di approvare leggi ordinarie sia poi così lesto nel modificare le regole del gioco.
Sembra che le camere intendano proprio liberarsi dal peso delle proprie responsabilità, più che ripristinare la propria centralità come organo legislativo.