Parabiago, si promuovono i micro-gruppi a scuola

Sono molto contento che la Dirigente Scolastica Monica Fugaro si sia attivata per promuovere i micro-gruppi, afferma Cucchi.

Parabiago, si promuovono i micro-gruppi a scuola

Le scuole si attivano per promuovere i micro-gruppi con studenti BES e DVA, ma non tutti aderiscono.

Il questo tempo di pandemia e distanziamento il mondo della scuola della Città di Parabiago ha dimostrato di saper risponde con tempestività e prontezza ai cambiamenti che l’emergenza ha comportato e continua a farlo per riuscire a mantenere una didattica di buon livello anche per gli studenti più fragili. Il Dirigente Scolastico dell’Istituto di via Legnano si è, infatti, attivata per promuovere e realizzare almeno i micro-gruppi con studenti con disturbi educativi speciali e portatori di disabilità. Un’opportunità prevista dall’ultimo DPCM e dalla nota del Ministero dell’Istruzione datata 12 marzo 2021 che, nel rispetto dell’autonomia scolastica, dà la possibilità ai Dirigenti Scolastici di attivare micro-classi con la finalità di agevolare l’apprendimento dei ragazzi più fragili garantendo la presenza a scuola.

Un’esperienza ben riuscita presso le scuole dell’infanzia e primarie dell’Istituto di via Legnano, ma che ha incontrato ostacoli presso i Consigli di Classe delle scuole secondarie di primo grado (scuole medie) che non hanno ritenuto essenziale il relazionarsi in presenza con gli studenti con queste fragilità. Un’iniziativa che, invece, ha incontrato il parere favorevole del Sindaco Raffaele Cucchi, già al fianco delle famiglie durante la protesta di domenica scorsa, che così si esprime in merito:

“Sono molto contento che la Dirigente Scolastica Monica Fugaro si sia attivata per promuovere i micro-gruppi a sostegno di una più mirata didattica a favore delle fragilità dei ragazzi. Credo sia uno sforzo da elogiare che cerca di trovare soluzioni inclusive e rispettose sia della salute pubblica, che del successo formativo degli studenti più vulnerabili, soprattutto da un punto di vista della socializzazione. Mi spiace apprendere che non tutti i docenti la pensino in questo modo sottovalutando l’importanza di una progettualità diversa per questi ragazzi. Il periodo dell’isolamento sta davvero diventando lungo e siamo un po’ tutti stanchi e intolleranti, ma l’attenzione verso i ragazzi va mantenuto elevato perché sono coloro che maggiormente stanno pagando il prezzo di una vita sociale del tutto nulla. Un ringraziamento, invece, agli insegnanti delle scuole dell’infanzia e primarie per aver accolto la proposta e aver realizzato le micro-classi che, mi dicono, essere state molto utili allo scopo.".