NIENTE TAMPONI ALLA SANT’ERASMO: UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO

NIENTE TAMPONI ALLA SANT’ERASMO: UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO

 

La guerra contro il coronavirus è fatta di grandi e piccoli fatti, ma questi ultimi possono avere un significato generale, addirittura emblematico.

La benemerita struttura legnanese Sant’Erasmo, una RSA da 125 posti letto, a fronte di alcuni casi di infezione fra le sue mura chiede all’ATS competente la prova del tampone su tutti gli anziani ospiti e gli operatori. L’ATS risponde picche.

L’episodio si inserisce nella generale povertà di mezzi del SSN, a sua volta figlia della devastante politica di austerity imposta alla Nazione e di conseguenza precipitata sul capitolo di spesa dedicato alla sanità.

In una recentissima intervista ad un quotidiano di diffusione nazionale, l’ex ministro della Salute nel secondo governo Berlusconi, Girolamo Sirchia, è chiarissimo sul punto. Fra le tante affermazioni, citiamo la seguente lapidaria: “La cattiva politica ha ammazzato la sanità pubblica italiana e sta ammazzando tutta l'economia del Paese. I tagli sono figli della spending-review, che i nostri politici si sono bevuti per ottenere il plauso dei globalismi”. Più chiaro di così. Ma andando oltre scende più in dettaglio, l’illustre medico che fu ministro, e coglie un punto nodale della questione: “(…) poi, la sciagura delle sciagure per la sanità: abbiamo iniziato a fare le gare d'appalto al massimo ribasso, che premiano solo i prodotti scadenti.” Il regime delle gare d’appalto applicato alla sanità ha invero coinvolto non solo la qualità dei prodotti, ma anche quello dei servizi. Si pensi ai trasporti dei pazienti dializzati, affidati ad una gara il cui capitolato prevedeva l’80 % del punteggio per lo sconto offerto dai soggetti concorrenti, e solo il 20% alla qualità. Con la ricaduta sulla bontà del servizio che poi si è vista.

Pertanto l’episodio assai triste accaduto alla Sant’Erasmo è solo l’ultimo anello di una lunga catena, e se si vuole trovare qualche elemento positivo in questa triste vicenda che ci coinvolge tutti, è proprio quello di aver fatto emergere responsabilità prima sussurrate, ma che ora bisogna gridare a tutti i cantoni.

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale eletto a Saronno