Sono ormai trascorsi 10 giorni in Turchia per i nostri Vigili del Fuoco che sono partiti subito dopo le prime scosse di terremoto.
10 giorni in Turchia per i nostri Vigili del Fuoco
Dopo l’allarme i nostri Vigili del Fuoco si sono immediatamente organizzati e sono ormai da 10 giorni in Turchia.
Alle 2 e 17 (ora italiana) del 6 febbraio una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il confine tra Turchia e Siria.
Una volta accolta la nostra offerta di aiuto da parte delle autorità turche e sotto il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile, i nostri sono partiti.
La squadra era composta da una quarantina di Vigili del Fuoco del team USAR (urban search and rescue) per operazioni di soccorso fra le macerie.
Oltre ai tecnici esperti nella valutazione e analisi del danni dei VdF si sono aggiunti anche esperti TAST (Technical Assistance and Support Team).
La squadra che infine si è imbarcata da Pisa su un C130 dell’Aeronautica Militare contava 47 soccorritori USAR (Urban Search And Rescue).
Con loro sono partite anche alcune unità di personale medico.
Le squadre USAR
Le squadre USAR del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco sono specializzate in operazioni di soccorso in macerie, derivanti da eventi sismici.
Agiscono con un adeguato livello di sicurezza e operano con metodologie altamente evolute (valutazione dei rischi, tecniche di localizzazione e attività di estrazione delle vittime).
I soccorritori utilizzano equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso (geofoni, robot, termocamere) e sono in grado di fornire immediatamente il supporto vitale di base.
7 febbraio, il primo giorno ad Hatay
Lo scorso 7 febbraio alle 6 (ora italiana) il contingente dei Vigili del Fuoco è sbarcato ad Adana e si è spostato nella provincia di Hatay.
A poche ore di distanza dal primo C130 è partito, sempre da Pisa, un secondo aereo.
A bordo c’erano 10 vigili del fuoco dei team USAR e 2 unità del Dipartimento di Protezione Civile.
Il C130 portava anche altri equipaggiamenti e attrezzature speciali per ricerca e soccorso tra le macerie.
La prima notte le squadre Usar dei vigili del fuoco hanno effettuato le ricerche di dispersi sotto le macerie di Antiochia.
I nuclei cinofili hanno cercato sotto le macerie di una palazzina di cinque piani completamente crollata.
8 febbraio il salvataggio
Dopo nove ore di intervento le squadre USAR (Urban Search And Rescue) dei vigili del fuoco sono riuscite a salvare un ragazzo di ventitré anni.
Il ragazzo era rimasto bloccato tra le macerie di una palazzina di quattro piani crollata.
Durante le operazioni di salvataggio ci sono state numerose scosse di assestamento.
Successivamente i vigili del fuoco provenienti dalla Toscana e dal Lazio sono riuscite a salvare anche un altro giovane rimasto sepolto sotto le macerie.
9 febbraio continuano e ricerche
Anche il giorno 9 febbraio i soccorritori italiani hanno proseguito il loro lavoro senza sosta.
Dopo i salvataggi dei due giovani, le squadre hanno continuato le operazioni di ricerca e soccorso dispersi nella città di Antiochia.
Durante la giornata hanno recuperato i corpi senza vita di una bambina, di un bambino e di una donna.
In totale i nostri soccorritori sono riusciti a recuperare quattro vittime e a salvare due persone.
10 febbraio estratte nuove vittime
La mattina del 10 febbraio i nostri hanno recuperato il corpo senza vita di un uomo, portando a 5 le vittime estratte.
Dopo sei giorni dal terremoto in Turchia, un nuovo contingente di vigili del fuoco ha dato il cambio alle prime squadre.
Questa volta il trasporto è stato effettuato da due aerei ATR 42 della Guardia di finanza.
Il primo nucleo prima di rientrare ha recuperato sedici vittime tra cui, purtroppo, 7 erano bambini.
12 febbraio l’ONU ci affida il coordinamento
In Turchia, su incarico dell’ONU stanno operando USAR (urban search and rescue) provenienti da diversi paesi.
Le squadre sono quelle di Cina, Gran Bretagna, Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Oman, Hong Kong, Sud Africa, Slovacchia, Grecia, Argentina e Bahrain.
Queste squadre sono coordinate dai vigili del fuoco italiani per i soccorsi ad Antiochia.
La struttura di coordinamento italiana, supportata nell’incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, provvederà a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità.
Il sistema consente di rendere più efficiente ed efficace l’azione di soccorso, con l’obiettivo di salvare più vite umane possibile.
Il centro di coordinamento di settore SCC è insediato all’interno del campo base dei vigili del fuoco a Hatay.
13 febbraio rientro delle prime squadre
Nella mattinata del 13 febbraio due velivoli della Guardia di Finanza hanno riportato in Italia il primo contingente che ha operato per sei giorni ad Antiochia.
Il capo dipartimento Laura Lega, il capo del corpo Guido Parisi e il direttore centrale per l’emergenza Marco Ghimenti hanno accolto i soccorritori al loro rientro.
16 febbraio recuperato il corpo del connazionale
Il giorno sedici, infine, i soccorritori hanno recuperato il corpo senza vita del connazionale disperso a Kahramanmaraş.
I Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza dopo tre giorni di ricerche nell’hotel che lo ospitava hanno individuato attraverso le planimetrie la sua camera da letto.
Il corpo è stato individuato ed estratto dalle macerie nel pomeriggio dalle squadre Usar turche.
Il riconoscimento è stato effettuato dal personale di polizia, carabinieri, ambasciata italiana ad Ankara e unità di crisi della Farnesina.