Magnago: la storia settecentesca del “prete porco”
Nell’ultima pubblicazione dell’Archivio Storico Lombardo si leggono le carte pubblicate da Emanuele Pagano nel saggio. Corruzione del clero nella settecentesca Diocesi di Milano – La scandalosa vicenda di un indegno sacerdote…. ambientato nel settecento
Nell’ultima pubblicazione dell’Archivio Storico Lombardo si leggono le carte pubblicate da Emanuele Pagano nel saggio. Corruzione del clero nella settecentesca Diocesi di Milano – La scandalosa vicenda di un indegno sacerdote…. ambientato nel settecento in cui Isabella Croce, moglie dell’allora feudatario di Magnago, invia una missiva all’arcivescovo di Milano raccontando le malefatte del prete locale, tale Giovanni Antonio Rosa.
Nella sua lettera la moglie del feudatario accusa il prete di “accoppiarsi con persone congiunte di sangue, e da due anni a questa parte con orrore della pubblica diffamazione, dello stupro, incesto e concubinato con la propria sorella incinta e confessa del fatto”.
Il “prete porco” voleva scaricare le sue responsabilità ad un “coniugato innocente” il quale a sua volta fece ricorso alla contessa e si nascose per paura di essere ucciso, mentre il prete fuggì nel novarese.
La stessa sorella, vittima degli abusi aveva ammesso tutto e il prete subì due processi nei quali furono raccolte le testimonianze di alcune delle sue vittime che narrarono di episodi boccacceschi, ma nel primo processo che subì il prete di Magnago venne assolto.