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    La decisione sulle auto a benzina e diesel

    Stop auto benzina e diesel dal 2035, a rischio 20 mila posti di lavoro

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    By Redazione Valle Olona on 17 Giugno 2022 Ambiente, Economia, Europa & Mondo, Industria, Italia, Lavoro, Lombardia
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    L’Europa punta allo stop alle auto benzina e diesel dal 2035, ma la decisione mette a rischio 20 mila posti di lavoro in Lombardia.

    La riduzione delle emissioni del 55% entro il 2035 e il raggiungimento della neutralità climatica per metà secolo votati dal Parlamento Europeo con il pacchetto “Fit for 55” destano forte apprensione nei rappresentanti di CNA Lombardia; l’associazione di categoria che rappresenta le micro e piccole imprese del settore autoriparazione e della componentistica ad alto valore aggiunto per l’Automotive.

    Le imprese in Lombardia

    In Lombardia sono 30 mila le imprese che operano nella filiera auto, di cui 13 mila unità sono artigiane. La quasi totalità delle imprese artigiane della filiera (93%) appartengono inoltre al settore Manutenzione e riparazione di autoveicoli.

    Nella Regione la filiera dell’auto conta circa 100.000 mila addetti, di questi, circa 70.000 addetti lavorano in micro-piccole imprese. Bloccare l’evoluzione tecnologica di ogni propulsore, consentendo la vendita delle sole auto elettriche significherebbe mettere a rischio oltre 20 mila posti di lavoro nella sola Lombardia.

    La decisione sulle auto a benzina e diesel

    “E’ una chiusura concettuale improponibile ai giorni nostri in quanto, oltre a mettere in ginocchio tutta la filiera della componentistica legata all’endotermico; dalla produzione di cilindri, iniettori e pistoni blocca, di fatto, lo sviluppo di sistemi basati su biocarburanti immediatamente disponibili per decarbonizzare e ai nuovi carburanti non fossili, a basso contenuto di carbonio”. Afferma il Presidente Regionale della categoria Meccatronici, Luciano Castellin.

    “La nostra preoccupazione, che vorremmo fosse rappresentata dai nostri esponenti politici all’attenzione del consiglio Ambiente Ue del prossimo 28 giugno è che i regolamenti “Fit for 55” possano acuire la crisi di competitività del comparto delle micro e piccole imprese, colpendo settori già in grande difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia, della crescita dei costi delle materie prime, della crisi di approvvigionamento dei semiconduttori e con le incognite di una guerra nel cuore dell’Europa ancora in corso”.

    La sede regionale della CNA chiede il rispetto di regole chiare e certe sull’efficientamento e sull’inquinamento, al di là della tipologia di soluzione tecnologica adottata.

    “Se da un lato è sicuramente apprezzabile e condivisibile il tentativo del Parlamento Europeo di promuovere un’azione per limitare i danni del cambiamento climatico, dall’altro dobbiamo fare i conti con tutte le criticità che un simile approccio non graduale, equo ed inclusivo per le Pmi, può comportare per tutta la filiera dell’autoriparazione”. Prosegue Castellin.

    La proposta delle altre fonti come metano e gpl

    CNA Lombardia ritiene inoltre opportuno promuovere un’azione di reale progresso ecologico, sociale ed economico; che porterà a valutare gli equilibri tra i diversi fattori vengano armonicamente custoditi.

    In particolare, appare doveroso attivare politiche di supporto alle imprese e ai lavoratori investiti da questo cambiamento di paradigma. Politiche attive del lavoro, politiche di aggiornamento professionale e di formazione permanente, politiche di incentivazione agli investimenti di riconversione. Sembra necessario non dimenticare che l’obiettivo della transizione ecologica non si consegue necessariamente sposando una sola tecnologia. Sarebbe meglio mixando al meglio, sotto il profilo dei costi complessivi per l’ambiente, diverse soluzioni disponibili.

    A lanciare l’allarme è anche il Presidente regionale di CNA Produzione, Mario Gualco. “L’Unione Europea faccia scelte serie, equilibrate, evitando atti di autolesionismo industriale. La portata inquinante di una tecnologia va considerata laicamente nell’intero suo ciclo di vita e, in ogni caso, non è mai utile innamorarsi di un solo strumento, come l’elettrico, accantonando ad esempio il lavoro importante in corso sui carburanti sintetici. E’ opportuno diversificare e fonti, investendo in ricerca e in soluzioni tecnologiche plurime ed alternative. Occorre valorizzare, oltre alla frontiera del carburante sintetico, le opzioni del metano e gpl”.

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    Redazione Valle Olona

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