La ASST Valle Olona spiega la propria posizione in merito all’inchiesta in corso sugli operatori dell’obitorio di Saronno.
“Completa fiducia nel lavoro della magistratura per gli accertamenti sulle responsabilità dei singoli dopo le indagini avviate da un esposto in procura della ASST Valle Olona. Questo a seguito di segnalazioni da parte del personale di Saronno.
Azioni di isolati soggetti che, se confermate, consideriamo ingiustificabili, ma non possono prestarsi a generalizzazioni. Esse penalizzerebbero i tantissimi operatori sanitari che svolgono con onestà e passione il loro lavoro.
La ASST Valle Olona ha avviato dallo scorso Agosto i provvedimenti necessari nel pieno rispetto delle indicazioni degli organi inquirenti.
L’ASST Valle Olona, anche nel Presidio Ospedaliero di Saronno per le onoranze funebri, osserva e adempie a quanto previsto dalla normativa in materia di polizia mortuaria, stabilita a livello nazionale e regionale, con un regolamento aziendale specifico.
Precisiamo, infine, che non abbiamo alcuna conoscenza degli elementi che possono avere coinvolto i due medici di medicina generale. Essi, peraltro, non hanno rapporto di dipendenza con la ASST Valle Olona”. Recita il comunicato diramato dalla ASST Valle Olona in merito all’inchiesta in corso sugli operatori dell’obitorio di Saronno.
L’inchiesta sugli operatori dell’obitorio
Soldi agli operatori dell’obitorio di Saronno in cambio di servizi cimiteriali, somme elargite da quattro aziende funebri che così si accaparravano clienti. E’ uno dei fatti contestati nell’inchiesta della procura della repubblica di Busto Arsizio per ipotesi di reato che vanno da corruzione di incaricato di pubblico servizio al peculato, dalla truffa al furto, al falso ideologico.
Dei soggetti destinatari delle misure, uno è in carcere in custodia cautelare, uno ai domiciliari, a due è stato notificato il divieto di esercizio di professione medica. A quattro il divieto di esercitare l’attività di impresario funebre, a due la sospensione dall’esercizio delle mansioni di addetto all’obitorio con divieto di concludere contratti di lavoro con la pubblica amministrazione.
Le indagini eseguite in provincia di Varese e in quella di Como dai carabinieri della compagnia di Saronno a seguito di alcune segnalazioni giunte dalla direzione sanitaria dell’ospedale nel novembre del 2020 in ordine a una somma di denaro ricevuta – a titolo non meglio precisato – da un addetto all’obitorio da parte di un impresario funebre del posto.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti è emerso che quattro titolari di onoranze funebri, disgiuntamente tra loro, elargivano somme di denaro in favore di alcuni dipendenti dell’obitorio dell’ospedale di Saronno. Così da «orientare i parenti dei defunti alla scelta dell’impresa cui affidare il servizio funebre, ottenere informazioni, effettuare trattamenti di vestizione e tanatocosmesi sulle salme quando non previsto, ostentare le salme ai congiunti anche quando queste risultavano positive al Covid-19, in violazione delle norme anti-contagio».