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    Famiglie sospese a Milano
    Famiglie sospese a Milano

    Milano, Fontana difende Sala

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    By Giuseppe Criseo on 20 Luglio 2025 Lombardia
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    Milano,   Beppe Sala Attilio Fontana: scontro politico e giudiziario al centro del dibattito

    Milano Beppe Sala Attilio Fontana: un triangolo che oggi rappresenta uno dei punti più caldi del dibattito politico nazionale. Tra accuse giudiziarie, dichiarazioni forti e difese incrociate, la tensione cresce. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, interviene per difendere il sindaco Beppe Sala e lancia un allarme: “Si vuole colpire un modello di sviluppo. Fermare Milano significa fermare l’Italia”.

    Fontana, in un’intervista rilasciata al Foglio, si dice contrario all’idea che Sala debba dimettersi dopo l’avviso di garanzia ricevuto. E denuncia una campagna contro Milano e la Lombardia.

    La difesa di Fontana: “No alle dimissioni di Beppe Sala”

    “Lo ripeto, lo ripeto ancora: per me Sala non si deve dimettere”. Così Attilio Fontana si schiera pubblicamente. L’avviso di garanzia, sottolinea, “non è una condanna ma solo la versione di una parte”.

    Per il governatore lombardo, il diritto alla difesa è un principio sacro. Stravolgerlo, aggiunge, è “contrario a qualsiasi democrazia”. Una posizione netta, che va in controtendenza con le richieste di alcuni esponenti politici, anche della Lega.

    Milano come la Napoli di Rosi?

    Il paragone tra la Milano di oggi e la Napoli raccontata da Francesco Rosi nel film “Le mani sulla città” non piace a Fontana. Anzi, lo irrita.

    “Le uniche mani che vedo – dichiara – sono quelle di chi sta sporcando un modello. Si vuole colpire un’idea di sviluppo, una modernità che ha portato risultati”.

    Per il presidente lombardo, è tornato un vecchio sentimento: quello “antilombardo” e “antimilanese”. Un sentimento che rischia, dice, di “ammazzare” il cuore produttivo del Paese.

    Il caso Open Arms e la magistratura

    Nella stessa intervista, Fontana commenta anche il ricorso della procura di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms. “Un’accusa infondata – dice – quel processo non doveva nemmeno iniziare”.

    Secondo il governatore, il ricorso appare come un “accanimento”. E mette in dubbio l’imparzialità di una parte della magistratura.

    “Non mi fido di una parte della magistratura – afferma – che rischia di innamorarsi delle sue tesi”. Lui stesso, come Sala, ha ricevuto avvisi di garanzia. Ed è stato poi prosciolto. Ma ricorda con amarezza gli attacchi ricevuti in consiglio regionale.

    Il Pd cambia posizione?

    Fontana osserva che oggi anche nel Partito Democratico si esprime solidarietà a Sala. Ma secondo lui si tratta di un cambio di rotta dettato dal momento, non da un vero garantismo.

    “Nel Pd alberga confusione – accusa – oggi fanno inversione, ma chi è garantista non può esserlo solo con gli amici”.

    Fontana e Salvini, due visioni diverse

    Alla domanda se sia la “mosca bianca” della Lega, Fontana risponde con pragmatismo. “Salvini ha chiesto le dimissioni di Sala per motivi politici, ben prima delle indagini”.

    La differenza non è sul piano giudiziario, ma sul giudizio politico. Salvini ritiene inadeguata l’azione del sindaco. Fontana invece guarda oltre, e difende il “modello Milano”.

    Chi vuole colpire la Lombardia?

    Secondo Fontana, esiste un disegno preciso: togliere competenze alla Lombardia e riportarle allo Stato centrale. Un attacco, dice, che arriva “da Roma”.

    “Si colpisce la capacità unica della Lombardia di agire in sinergia tra pubblico e privato – spiega – si attacca un modello che produce ricchezza”.

    Un riferimento va anche agli attacchi subiti dalle banche milanesi. “C’è chi vuole fermare Milano per rallentare tutto il Paese”.

    Investimenti a rischio

    Fontana lancia un allarme economico concreto. “Un fondo ha già rinunciato a costruire tre studentati – rivela – questo clima rischia di far fuggire altri investitori”.

    “Si sta segando l’albero su cui si è seduti. Senza Milano e la Lombardia, l’Italia cade”.

    Milano pronta per le Olimpiadi?

    A sei mesi dalle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, la città è ancora pronta? Per Fontana la risposta è sì. Ma serve maggiore consapevolezza.

    “Non ci rendiamo conto del privilegio che abbiamo avuto. Stiamo lavorando e faremo belle Olimpiadi, bagnate da medaglie”.

    Dazi, Europa e Pd

    Commentando le tensioni sui dazi internazionali, Fontana afferma che la trattativa è e resta europea. Ma critica il Pd per “l’incoerenza”: prima attaccava Meloni per l’amicizia con Trump, ora per essere timida con l’UE.

    Zaia, il futuro e il governo

    Fontana elogia il collega veneto Luca Zaia. “Zaia può fare tutto – dice – ma io resto qui, a difendere la questione settentrionale”.

    La priorità resta chiara: “Difendere Veneto e Lombardia, che producono il Pil dell’Italia”.

    Conclusione: Milano al centro di tutto

    Milano Beppe Sala Attilio Fontana: tre nomi oggi legati a una sfida che va oltre le indagini e la cronaca. Si parla di modelli di sviluppo, di giustizia, di investimenti, e del futuro stesso del Paese.

    La battaglia in corso non è solo politica. È anche simbolica. Milano rappresenta un’idea di crescita e velocità che oggi sembra sotto attacco. Fontana lancia un messaggio forte: “Chi ferma Milano, ferma l’Italia”.

    Il tempo dirà se questa è solo una fase turbolenta o l’inizio di un cambio di paradigma. Per ora, la città guarda avanti. E difende il suo ruolo centrale nella storia italiana.

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    #milano Fontana sala
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    Giuseppe Criseo

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