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    Hospice insostenibili in Lombardia
    Le strutture sopravvivono solo grazie alle donazioni dei cittadini

    Hospice insostenibili in Lombardia

    0
    By Sbardella on 13 Gennaio 2024 Consumatori, Diritti civili, In evidenza, Istituzioni, Lombardia, Primo piano, Regione, Salute e benessere, Sanità, Territorio
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    In lombardia mancano i fondi quindi hospice e cure palliative diventano insostenibili: aumenta la forbice tra tariffe regionali e costi effettivi

    Hospice insostenibili in Lombardia

    Le strutture sopravvivono solo grazie alle donazioni dei cittadini, gli hospice e le cure palliative diventano insostenibili in Lombardia.

    “Il sistema sociosanitario rischia di implodere” sostiene Luca Moroni, coordinatore regionale della Federazione cure palliative e della Commissione cure palliative di Uneba. Moroni lancia l’allarme sulla difficoltà in cui versano in Lombardia le strutture di accoglienza residenziale per malati inguaribili.

    La legge 38/2010

    Dopo quasi 14 anni dall’adozione della legge 38 che ha sancito anche in Italia il diritto alle cure palliative, la situazione in regione Lombardia rischia di collassare.

    Oggi in regione sono disponibili 820 posti letto in 75 hospice. inoltre sono disponibili anche 112 unità di cura domiciliare. La Legge 38/2010 impegna i sistemi sanitari nazionali a occuparsi di cure palliative e terapia del dolore in tutti gli ambiti assistenziali. L’impegno è esteso ad ogni fase della vita e per qualunque patologia ad andamento cronico ed evolutivo, per le quali non esistono terapie.

    Il problema delle tariffe

    Il problema è che la tariffa di 280,6 euro giornalieri prevista dalla regione è largamente inferiore rispetto ai costi effettivi sostenuti dalle strutture. Infatti Moroni cita uno studio del Ministero della Salute che già nel 2010 registra un costo medio giornaliero di 297 euro. Mentre uno studio affidato alla Federazione di Cure Palliative fa salire la cifra a 328 euro. Per di più l’incremento della tariffa regionale è stato di 16 euro (6,2%, a fronte di un’inflazione del 34%).

    in regione sono disponibili 820 posti letto in 75 hospice

    Secondo Maroni “Attualizzando tali valutazioni ai costi odierni, emerge che il costo medio effettivo della giornata di degenza in hospice è nettamente superiore alla tariffa riconosciuta dalle delibere regionali. Chi si fa carico della differenza sono i cittadini che sostengono sia le realtà del Terzo settore che gli hospice negli ospedali pubblici con cospicue donazioni liberali. Non è più possibile assicurare sostenibilità, stabilità e la necessaria crescita del settore”

    Un problema di sostenibilità

    Le cure palliative e l’assistenza in hospice sono gratuite. I pazienti e i famigliari non devono pagare una retta. Infatti la spesa è a carico del Fondo Sanitario Nazionale o si rivolge alla generosità dei donatori.

    Si va quindi prospettando un grave problema di sostenibilità aggravato dal fatto che molti componenti della spesa sanitaria  sono aumentati ad un ritmo superiore al tasso di inflazione. Se l’attività di hospice e di cure palliative dovesse bloccarsi, anche il resto del sistema sanitario regionale ne subirebbe le conseguenze. I pronto soccorso, le cure domiciliari e la medicina generale sarebbero sottoposti a una pressione crescente. Peraltro senza poter rispondere a bisogni che richiedono interventi specifici.

    Lo scenario

    Ad oggi le cure previste dalla legge 38/2010 sono dedicate quasi esclusivamente ai malati di tumore che, a dire il vero, ne usufruiscono troppo tardi. Considerando che la popolazione sta progressivamente invecchiando l’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare l’offerta di posti letto. Al contrario potrebbe accadere che alcune strutture, se venissero a mancare i benefattori privati, sarebbero costrette a chiudere. 

    Milano 12 gennaio 2024

    #FUTURAbologna 3 a 0 al Palaborsani
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    contadino di montagna, antico e nostalgico, ma curioso

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