Era una frequentazione pericolosa quella con la quarantasettenne Tiziana Morandi, soprannominata la “mantide della Brianza” che si rendeva disponibile in rete.
Frequentazione pericolosa in Brianza
La procedura era semplice, dalla rete alla telefona e poi l’incontro a casa sua con una bevanda di benvenuto, ma la sua frequentazione era molto pericolosa.
Dopo la bevutina cominciava il messaggio romantico e la sonnolenza e poi ancora, dopo qualche ora, il risveglio col portafoglio vuoto.
Per queste originali pratiche le autorità avevano arrestato la quarantasettenne della provincia di Monza, denunciata da sei clienti, già a fine luglio.
Ma tre nuove denunce si sono ora aggiunte oltre alle precedenti.
Le vittime hanno un’età variabile da ventisette a cinquanta anni e abitano nel circondario.
La diffusione della notizia dell’arresto ha incoraggiato ulteriori vittime a venire allo scoperto e a raccontare ai carabinieri di Vimercate le loro storie.
Le storie sono più o meno uguali: l’annuncio trovato in rete, la telefonata per concordare una seduta di massaggi e poi l’incontro a casa della donna.
La donna, originaria di Como e trasferitasi nel Vimercatese, si manteneva proprio esercitando l’attività di massaggiatrice, ma ad un certo punto deve aver pensato di arrotondare.
Tiziana Morandi avrebbe quindi cominciato a sedare i suoi clienti offrendogli una bevanda contenente tranquillanti e ripulendo le loro tasche di piccole somma di denaro.
Le denunce
Molti, dato che i furti non erano poi gravissimi e magari provavano un pò di vergogna a spifferare la loro disavventura, avranno fatto finta di niente.
Ma altri hanno preso il coraggio a due mani e hanno presentato le denunce.
Ora, però, la posizione della donna si fa sempre più complicata con l’accumularsi delle denunce.
Non solo, la donna sembra anche non aver pensato ad una strategia difensiva tanto che il suo avvocato ha rinunciato all’incarico.
La donna nel breve tempo trascorso dal suo arresto ha già cambiato due avvocati e ora è probabile che gli venga proposto un difensore d’ufficio.
Benzodiazepine
La “mantide della Brianza” avrebbe “drogato” i suoi clienti con benzodiazepine rischiando di provocare in loro pericolosi effetti.
I suoi “prelievi” erano quasi sempre modesti. qualche banconota, collanine d’oro o anelli.
Ma la donna non disdegnava però anche fuori programma più sostanzioso.
Un settantenne campano ha denunciato il furto di una collezione di monete e oggetti d’oro che si era portato dietro perché la donna gli aveva detto di avere un acquirente a Torino»
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