Commercio: da 2012 ad oggi spariti 100mila negozi in città. Assoutenti: avvento e-commerce impatta su piccoli negozi.
Spesa sul web passa da 643 euro a famiglia del 2015 ai 1.864 euro del 2022, con un aumento del 190%. Da desertificazione commercio danni per cittadini e aumento degrado urbano
Alla base è che sono spariti 100mila negozi nelle città italiane tra il 2012 e il 2022 c’è senza dubbio l’avvento dell’e-commerce che ha rivoluzionato le abitudini di acquisto degli italiani. Lo afferma Assoutenti, commentando la ricerca di Confcommercio sulla desertificazione del commercio in Italia.
I numeri sulla crescita del giro d’affari dell’e-commerce non lasciano spazio ai dubbi. In soli 7 anni le vendite sul web sono passate nel nostro paese dai 16,6 miliardi di euro del 2015 ai 48,1 miliardi del 2022: la spesa degli italiani per gli acquisti online è così salita da una media di 643 euro a famiglia del 2015 ai 1.864 euro del 2022, con un aumento che sfiora il +190%.
“I negozi tradizionali non sono stati in grado di tenere il passo, né di cogliere le opportunità offerte dal web. Complice anche normative obsolete e non più attuabili come quelle sui saldi che limitano fortemente la possibilità degli esercenti di praticare sconti”. Afferma il presidente Furio Truzzi.
“La sparizione dei negozi dalle città italiane danneggia sia i commercianti, sia i cittadini che risiedono nei piccoli centri e si vedono privati di servizi fondamentali. E crea una nuova forma di degrado urbano con la strade sempre più caratterizzate da serrande abbassate che offrono una immagine deprimente del nostro paese”. Conclude Truzzi.