Si svolgerà stasera, 3 dicembre 2021 ore 21.00 presso lo Spazio Arte Carlo Farioli, in via Silvio Pellico 15 a Busto Arsizio.
L’Italia è un Paese ricchissimo di storia. In qualunque luogo si abiti, basta percorrere pochi chilometri per trovarsi di fronte alle vestigia di un’antica fortezza.
Anche nella nostra zona ne esiste una, per la quale il termine “vestigia” calza a pennello: delle mura di Castel Seprio non rimangono infatti che pochi resti, da quasi un secolo oggetto di attenti scavi archeologici.
Perché non possiamo pure noi godere della vista di un possente fortilizio in buono stato di conservazione e dobbiamo accontentarci di passeggiare tra le sue rovine?
Per saperlo non vi resta che partecipare alla presentazione de “La Vipera e la Torre”, il terzo romanzo di Alessandro Cuccuru, che chiude il ciclo dedicato proprio all’antica Sibrium.
Nel corso della serata, anche grazie alla proiezione di diapositive, si parlerà di uno dei periodi più intricati e al contempo affascinanti della storia italiana e lombarda in particolare: la seconda metà del XIII secolo, periodo che fa appunto da sfondo all’ultimo romanzo di Cuccuru.
I posti sono limitati, è gradita la prenotazione. Obbligatorio esibire il green pass.
Estratto del romanzo
La morte dell’imperatore Federico II non porta la pace in Lombardia. La seconda parte del XIII secolo è infatti segnata da aspre e continue lotte per la conquista del potere, che vedono tra i protagonisti la nobile famiglia dei Visconti e quella dei Della Torre.
Anche se gli occhi di tutti i grandi dell’epoca sono puntati sulla fiorente città di Milano, un ruolo importante è svolto dalle molte fortezze sparse nel Nord Italia. Tra queste spicca Castel Seprio, l’imprendibile presidio edificato ai piedi delle Prealpi, il cui destino si intreccia con quello di Riccardo, erede di un’antica casata, e di Sebastiano, figlio di un abile costruttore.
La potenza delle armi si mescola a quella dell’ingegno con un unico obiettivo: impadronirsi a tutti i costi dell’antico castello, perché solo colui che riuscirà nell’impresa potrà dire di aver trionfato.