Lo screenshot di una conversazione vale come prova dell’esistenza di una chat

Lo screenshot di una conversazione vale come prova dell’esistenza di una chat
Attenzione a che cosa scriviamo con i nostri cellulari, lo screenshot vale come prova in tribunale. Dopo che era stato ritenuto valido un licenziamento comunicato tramite Whatsapp, oggi il sistema di messaggistica più usato al mondo trova un’altra forma di ingresso nelle aule di giustizia. In un procedimento per violenza sessuale su una minore di anni 14, l’imputato aveva contestato il valore di prova dei messaggi che la vittima aveva inviato alla propria madre su Whatsapp nell’immediatezza del fatto contestato. La Corte di Cassazione, oltre a rilevare come nel caso specifico i messaggi non fossero stati determinanti nella complessiva struttura del processo, ha posto in evidenza come non sia in alcun modo illegittimo fotografare una fotografia dello schermo del cellulare, sul quale compaiano messaggi, allo scopo di acquisirli come documentazione e quindi, successivamente, anche per usarli come prove in un giudizio. Se è comunque necessaria una buona dose di cautela nell’uso dei cellulari, la Cassazione ha posto un altro importante limite. Avv. Gianni Dell’Aiuto