L’intervista al Cappellano dell’ospedale di Gallarate tornato a casa dopo il Covid

Don Gianluigi Peruggia, già cappellano nell’ospedale di Gallarate, era stato colpito dal Covid e ricoverato un anno fa a Garbagnate Milanese 

L’intervista al Cappellano dell’ospedale di Gallarate tornato a casa dopo il Covid
Don Gianluigi Peruggia a casa dopo il Covid
L’intervista al Cappellano dell’ospedale di Gallarate tornato a casa dopo il Covid

Don Gianluigi Peruggia, già cappellano nell’ospedale di Gallarate, era stato colpito dal Covid e ricoverato un anno fa a Garbagnate Milanese 

Per molti anni Don Gianluigi si è dedicato per anni all’assistenza spirituale delle persone in cure palliative e riabilitative ed è stato cappellano nell’ospedale di Gallarate.

Da qualche mese Don Peruggia è rientrato a casa, attualmente è prete residente nella Comunità di San Cristoforo in Gallarate, dove sta seguendo un percorso di riabilitazione e si è raccontato in una intervista al sito della diocesi di Milano.

La sua testimonianza della malattia e dei ricoveri, prima a Garbagnate Milanese e poi in una clinica per la riabilitazione, è toccante e segnata dal conforto che viene dalla preghiera che “Mi fa sentire la presenza di Dio nella mia vita”.

Don Gianluigi ricorda poco del primo periodo di malattia, della terapia intensiva al reparto pneumologico semi-intensivo in cui soffriva di allucinazioni e ha avuto gravi complicazioni mediche, come shock settici e trombosi.

La seconda fase, quella della riabilitazione, è stato un altro periodo di dipendenza unita alla “fatica di dover recuperare i movimenti muscolari compromessi da grave neuropatia. Ho potuto socializzare un po’ di più, ma rimaneva pesante il fatto di essere ricoverato in una struttura”

L’ex Cappellano dell’ospedale di Gallarate da qualche mese sta proseguendo la riabilitazione a casa dove è stato aiutato tra novembre e dicembre da un’equipe di cure palliative e da un badante.

“Ho dovuto rinunciare con rincrescimento al mio impegno di cappellano, ma devo dire che adesso capisco “da dentro” le fatiche dovute alla malattia e alla dipendenza da altri”

Per molti anni Don Gianluigi si è dedicato per anni all’assistenza spirituale delle persone in cure palliative e riabilitative ed è stato cappellano nell’ospedale di Gallarate.

Da qualche mese è rientrato a casa, attualmente è prete residente nella Comunità di San Cristoforo in Gallarate, dove sta seguendo un percorso di riabilitazione e si è raccontato in una intervista al sito della diocesi di Milano.

La sua testimonianza della malattia e dei ricoveri, prima a Garbagnate Milanese e poi in una clinica per la riabilitazione, è toccante e segnata dal conforto che viene dalla preghiera che “Mi fa sentire la presenza di Dio nella mia vita”.

Don Gianluigi ricorda poco del primo periodo di malattia, della terapia intensiva al reparto pneumologico semi-intensivo in cui soffriva di allucinazioni e ha avuto gravi complicazioni mediche, come shock settici e trombosi.

La seconda fase, quella della riabilitazione, è stato un altro periodo di dipendenza unita alla “fatica di dover recuperare i movimenti muscolari compromessi da grave neuropatia. Ho potuto socializzare un po’ di più, ma rimaneva pesante il fatto di essere ricoverato in una struttura”

L’ex Cappellano dell’ospedale di Gallarate da qualche mese sta proseguendo la riabilitazione a casa dove è stato aiutato tra novembre e dicembre da un’equipe di cure palliative e da un badante.

“Ho dovuto rinunciare con rincrescimento al mio impegno di cappellano, ma devo dire che adesso capisco “da dentro” le fatiche dovute alla malattia e alla dipendenza da altri”