"La verità che esce dal pozzo" Jean-Léon Gérôme, 1896

La Verità e la Menzogna un giorno si incontrarono.

"La verità che esce dal pozzo" Jean-Léon Gérôme, 1896

” La Verità e la Menzogna un giorno si incontrarono. La Menzogna disse alla Verità: «Oggi è una giornata meravigliosa!!» La Verità guardò verso il cielo e sospirò, perché la giornata era davvero bella. Trascorsero molto tempo insieme, arrivando infine accanto a un pozzo. La Menzogna disse alla Verità: «L’acqua è molto bella, facciamo un bagno insieme!!» La Verità, ancora una volta sospettosa, mise alla prova l’acqua e scoprì che era davvero molto bella. A quel punto si spogliarono e iniziarono a fare il bagno. Improvvisamente, la Menzogna uscì dall’acqua, e indossando i vestiti della Verità fuggì via. La Verità furiosa, uscì dal pozzo e rincorse la Menzogna per riprendersi i vestiti. Ma il Mondo, vedendo la Verità nuda, distolse lo sguardo, con rabbia e disprezzo. La povera Verità ritornò al pozzo e scomparve per sempre, nascondendo la sua vergogna. Da allora, la Menzogna gira per il mondo, vestita come la Verità, soddisfacendo i bisogni della società … perché il Mondo, in ogni caso, non nutre alcun desiderio di incontrare la Verità nuda”

Dipinto "La verità che esce dal pozzo" Jean-Léon Gérôme, 1896

Siamo ormai così abituati ad aprire il rubinetto e veder sgorgare un getto limpido e fresco che ci accorgiamo di quanto questo servizio sia fondamentale solo quando non funziona. Ma anche se non siamo in un paese del Terzo Mondo, per fare in modo che funzioni sempre non bisogna lasciare le cose al caso ma aver cura costante di tutto l’impianto e soprattutto guardare avanti, pianificando gli interventi e gli ampliamenti per tempo.

Sesto 2030 è attenta ai problemi anche della nostra cittadina, sia in termini di cura dell’acqua del Ticino che degli impianti di fognatura ed acque chiare; da pochi mesi insediati in consiglio, infatti, a luglio 2019 presentammo già due interrogazioni, una sulla rete idrica fognaria ed una specifica sulla fognatura di Cocquo e, seppur nel silenzio, stiamo continuando a lavorare sul tema oggi più che mai.

Qualche giorno fa un guasto ad una centralina di pompaggio ha lasciato mezzo paese senza acqua. Come ben sanno i nostri concittadini di Via Rosselli, via Carera e via Oriano - ma anche di alcune zone dei Mulini e di San Giorgio - la mancanza d’acqua durante i mesi estivi e nei periodi siccitosi è purtroppo cosa ricorrente; un problema che sembra impossibile possa toccare una delle regioni più avanzate d’Europa, generosamente bagnata da laghi e fiumi.

Forse non tutti sanno che fino a qualche anno fa i pozzi che servivano la rete idrica della nostra cittadina erano cinque mentre ora sono solamente due: quello principale in zona San Donato e uno secondario ad Oneda. Quest’ultimo ha una portata limitata e fortunatamente è stato rimesso in funzione da Alfa nel 2018 - anche se d’estate la sua portata si abbassa in maniera drastica.

Quindi se è vero che la gestione dell’acqua dipende dalla politica e dagli investimenti pubblici, una situazione non sempre efficace come la nostra è dovuta da precise (non ) scelte di programmazione: a Sesto Calende è da decenni che non si investe su pozzi e acquedotti. Semplicemente non è ritenuta una priorità. 

Avevamo alternative? Certamente sì, e per capire quali dobbiamo tirare in ballo la nostra “amica” Esselunga. Infatti l’accordo per la costruzione del supermercato prevedeva come opera di compensazione la realizzazione di nuovo pozzo che avrebbe aiutato a fornire acqua ai cittadini sestesi. Tale accordo risale quindi a parecchi anni fa, segno che la situazione problematica in cui versa la rete idrica non è una novità.

E cosa è successo poi? Assolutamente nulla. Esselunga ha già versato nelle casse del Comune l'importo concordato di 160.000, ma a quanto pare non è stato avviato l’iter necessario alla realizzazione del nuovo pozzo.

Qualche giorno fa, commentando un post su Facebook riguardante i disservizi di domenica 8, l’Assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Favaron ha dichiarato “Al momento non è stata individuata la zona del territorio dove realizzare l’opera che dovrebbe costare circa 90.000 euro. Lunedì sentirò l’Ufficio tecnico per verificare se la procedura per la realizzazione del nuovo pozzo sia già stata avviata”

Il 30/07/2019, però, in risposta alla nostra interrogazione che trattava anche il tema del pozzo, lo stesso Vicesindaco Favaron dichiarò “Confermo infine, all'ultimo punto vostro, che Esselunga ha ottemperato, relativamente alla convenzione pozzo, versando in data 20.6.17, 160 mila euro. Abbiamo in seguito, con il geologo individuato l'area, e grosso modo, se andrà bene, la zona prevista è quella di Legnate, dove eventualmente consolideremo o sarà costruito il pozzo, quindi prenderemo contatti con Alfa, relativamente a questa progettualità.” 

Ma come? Che fine ha fatto allora, l’area individuata l’anno scorso? E come mai l’Assessore Favaron non sa nulla in merito? 

Desideriamo che sia fatta chiarezza. Esiste un progetto?  I 160.000 euro che ha dato Esselunga dove sono finiti? Sono stati stanziati o sono stati utilizzati per altro? Sulla base di che dati Favaron parla di 90.000 euro? Attendiamo che esca una verità su questo pozzo, e speriamo che non sia, come narra la leggenda rappresentata dal dipinto, una menzogna vestita da verità…





POSTILLA:

Sesto 2030 non è un nome scelto a caso, il “2030” è un riferimento agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, tra i quali ne esiste uno (il n. 6) relativo all’acqua, il cui sotto obiettivo n. 6.b recita “Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria” (Se volete approfondire potete visitare questo link https://asvis.it/goal-e-target-obiettivi-e-traguardi-per-il-2030/).

 

Non si tratta quindi solo di adoperarsi perchè l’acqua arrivi veramente ovunque qualcuno abbia dimora (oltre ad altri punti importantissimi che potete leggere nel link sopra), ma anche di guardare al bene più prezioso per la vita con un’attenzione particolare e sostenibile e rendendo partecipi tutta la comunità.