Dopo un 2020 difficile, per l’industria italiana delle macchine e apparecchi per la stampa rotocalco si prospetta un 2021 di ripartenza. Questo il messaggio emerso in occasione di Roto4All 2021, evento dedicato alla tecnologia di stampa rotocalco, svoltosi nei giorni scorsi a Firenze e organizzato dal Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga, l’associazione confindustriale che rappresenta i Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini.
Un momento di incontro, scambio e dialogo costruttivo, per diffondere il valore di questa tecnologia di stampa che vede l’industria italiana tra i maggiori produttori mondiali, nonostante un 2020 che, con un valore di 27 milioni di euro, ha visto quasi dimezzate le esportazioni rispetto al 2019.
Un dato negativo, per un sistema industriale che esporta circa l’80% della propria produzione, che tuttavia non ha compromesso la leadership italiana nei mercati globali: l’Italia, infatti, si posiziona come terzo esportatore al mondo, dopo Germania e Cina, con una quota di mercato del 15%.
I dati previsionali, elaborati dall’Osservatorio Export di Acimga sulla base di dati di scenario del Fondo Monetario Internazionale e dati storici di ONU Comtrade, Eurostat e US Census Bureau, prefigurano un trend positivo nei prossimi tre anni per le esportazioni del settore. Già nel 2021 si prevede una crescita di circa l’11%, con le vendite all’estero che entro fine anno dovrebbero arrivare a quota 30 milioni di euro ed entro il 2024 a quota 33 milioni, con un tasso di incremento medio annuo di circa il 5%.
«Il ritorno ai livelli di export pre Covid resta lontano – spiega Andrea Briganti, direttore di Acimga – Il mercato mondiale della tecnologia rotocalco vale 189 milioni di euro. Il 2020 è stato gravemente condizionato dalla pandemia, tanto che a livello globale gli scambi hanno subito una contrazione di quasi il 20%.
Nonostante ciò, l’industria italiana del settore resta un riferimento internazionale di eccellenza del know how tecnologico: qualità che ci vengono riconosciute sul mercato, dove da vent’anni le macchine italiane si posizionano nella fascia di prezzo medio alta, con un prezzo medio di 24,5 euro al kg, rispetto alla media internazionale di 13,8 euro al kg.»