Si sono compiuti Passi da gigante per la fusione nucleare, in California si è arrivati ad avvicinare moltissimo la parità economica tra l’energia necessaria e quella prodotta.
Passi da gigante per la fusione nucleare
Passi da gigante per la fusione nucleare, un Importantissimo risultato è stato raggiunto al National Ignition Facility (NIF) del Lawrence Livermore National Laboratory, in California.
L’esperimento ha ottenuto un risultato importantissimo avvicinando la parità tra la spesa energetica necessaria per il funzionamento di un reattore a fusione e l’energia prodotta.
La crisi climatica sempre più grave e irreversibile sta accelerando i progressi sia per la fusione che per la fissione nucleare.
Mentre la ricerca sulla fusione compie passi da gigante quella sulla fissione sta portando ai reattori di IV generazione.
Tecnologia della fissione
La ormai consolidata tecnologia della fissione sfrutta la frammentazione del nucleo che restituisce parte dell’energia spesa per mantenersi unito.
La nuova tecnologia della fusione sfrutta il procedimento inverso unendo nuclei di elementi leggeri (positivo) e un elettrone orbitante (negativo).
Le sperimentazioni attuali si concentrano prevalentemente nel tentativo di rendere “economica” la fusione di deuterio e trizio che sono due isotopi dell’idrogeno.
Il legame tra i due isotopi produce molta energia.
Il principale problema che la ricerca deve risolvere per rendere efficiente il processo di fusione è l’enorme quantità di calore necessaria per saldare insieme i protoni.
La temperatura che bisogna raggiungere per completare il processo è di centinaia di milioni di gradi.
Nessun contenitore materiale potrebbe contenere il “plasma” ottenuto a queste temperature.
Per intrappolarlo sono necessarie le spire di un fortissimo campo magnetico.
Il tokamak
Il modello base più diffuso utilizzato attualmente per i reattori futuri è il “tokamak”.
Lo stadio attuale della ricerca è concentrato sulla fattibilità di questi reattori.
In Francia si sta costruendo il reattore sperimentale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) frutto di una estesa collaborazione internazionale.
Europa, Giappone, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Corea, con un notevole contributo italiano partecipano al progetto che si sta costruendo in Francia.
L’ITER dovrebbe diventare un reattore dimostrativo, il prototipo dei futuri impianti a fusione nucleare controllata.
La ricerca potrebbe seguire anche una seconda strada, quella definita a confinamento inerziale, più simile ai processi naturali legati alla formazione delle stelle.
In questa ipotesi è la compressione gravitazionale di una nube d’idrogeno libera ad accendere la fornace nucleare.
La fusione a confinamento inerziale ha già prodotto in passato risultati molto promettenti presso il NIF del Lawrence Livermore National Laboratory.
La strada per raggiungere la parità energetica è ancora lunga e impervia le premesse sono molto promettenti dati gli ottimi risultati che si comincia a raggiungere.