Gemonio, al Museo Bodini la mostra "Renato Galbusera. Memoria del tempo presente"

Domenica 18 ottobre 2020 apre al pubblico la mostra "Renato Galbusera. Memoria del tempo presente", prima esposizione del progetto Nuove mostre al Museo Bodini. Tra Realismo Esistenziale e Nuova Figurazione.

Gemonio, al Museo Bodini la mostra "Renato Galbusera. Memoria del tempo presente"

Il progetto è promosso dall'Associazione Amici del Museo Floriano Bodini, Comune di Gemonio, Famiglia Bodini e Archivio Floriano Bodini con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS e Fondazione Passarè.
 
Renato Galbusera è il protagonista della prima mostra del progetto Nuove mostre al Museo Bodini, tra Realismo Esistenziale e Nuova Figurazione, ideato da Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, promosso dall'Associazione Amici del Museo Bodini, Comune di Gemonio, Famiglia Bodini e Archivio Floriano Bodini con il contributo della Fondazione del Varesotto ONLUS. Quest'ultima, con il sostegno a questa iniziativa, conferma il suo ruolo di promozione di un settore, quello della cultura, che rappresenta non solo un volano per l'economia del territorio, ma anche un importante fattore di coesione sociale e sviluppo delle comunità locali.

Quattro esposizioni che a partire dalla figura artistica di Renato Galbusera, si soffermano sull'arte di due Maestri della pittura del Novecento, Mino Ceretti e Piero Leddi, per giungere, nell'autunno 2021, ad approfondire il dialogo tra Floriano Bodini e Giuseppe Guerreschi sul tema del ritratto.

La mostra "Renato Galbusera. Memoria del tempo presente", a cura di Lara Treppiede, sarà visitabile dal 18 ottobre al 15 novembre 2020.

L'inaugurazione si svolgerà domenica 18 ottobre dalle ore 15.00 alle 17.00 con partecipazione libera ma è necessaria la registrazione nominativi e ingressi contingentati.

"In mostra viene presentata una selezione di opere su carta e tela che ripercorre la produzione dell'artista dalla fine degli Anni Sessanta. Proponendo la sua pittura nelle sale del Museo di Gemonio, Renato Galbusera non fa altro che aprire la porta di un luogo familiare, in un dialogo altrettanto conosciuto. Da allievo di Bodini, Galbusera ha poi ripercorso la strada del Maestro intraprendendo la carriera di docente in Accademia. La presenza di un gesso, quello realizzato da Bodini in preparazione al Monumento ai Sette di Gottinga per la piazza del Parlamento di Hannover (Germania, 1998), ritrae Galbusera in giovane età, incaricato della memoria storica, da sempre parte del percorso espositivo del Museo. Un legame con il luogo e il Maestro che perdura nei decenni e che ben contestualizza questa mostra personale, in occasione dei 70 anni dell'artista milanese". (Lara Treppiede, Direttore del Museo Civico Floriano Bodini)

Il volume che accompagna la mostra, a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, con contributi critici di Sara Bodini, Maria Fratelli, Elisabetta Longari, Luca Nicoletti, Francesca Pensa, Giorgio Seveso, Claudio Zanini e una testimonianza d'archivio di Floriano Bodini, ripercorrendo le vicende di Renato Galbusera nella veste di pittore, docente d'Accademia di Belle Arti a Torino e Milano, e di animatore culturale. Tracciando a più mani un percorso cinquantennale, il volume intende mettere in evidenza l'evoluzione di un artista che partendo da premesse neorealiste di Nuova Figurazione attraversa gli anni Ottanta per arrivare a fare i conti con la riscoperta dell'arte fra le due guerre e con la riscoperta del muralismo italiano e sudamericano. Allo stesso tempo, il volume intende mettere a fuoco un momento particolare di avvicendamento fra due generazioni di artisti e di critici d'arte. "Questo libro, scritto a più mani da storici dell'arte e amici, vuole tracciare un primo bilancio del suo lungo viaggio dentro la pittura e nell'impegno culturale e sociale, nella speranza di poter mettere a fuoco a tuttotondo una delle figure più interessanti di operatore visivo attivi a Milano a partire dalla fine degli anni Settanta. Galbusera, infatti, non è stato solo un pittore erede di una importante tradizione di figurazione che percorre il dopoguerra, ma ha speso molte delle sue energie nella didattica delle arti e nell'azione culturale di base. Non è dunque possibile distinguere queste due anime del lavoro di Renato, perché la prima assume un tono e una funzione collettiva, nasce dall'esperienza dei collettivi studenteschi e nell'alveo delle iniziative accademiche portate avanti dalla cattedra di Alik Cavaliere con Mino Ceretti e ambisce, per missione e vocazione, allo spazio pubblico. Viceversa, l'insegnamento di Galbusera docente – nelle aule di liceo come in quelle dell'accademia, ma anche in altre situazioni nate a latere, sia per il comune di Milano sia per le case di reclusione – ha sempre avuto come obiettivo trasmettere il valore del lavoro di gruppo volto a un risultato condiviso e a uno spazio comunitario", scrivono i curatori del volume.

Il volume è realizzato grazie al contributo della Fondazione Passarè. Per la Promozione e lo Sviluppo delle Arti Primarie.
 
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