Gad Lerner lascia Repubblica, John Elkann vuole un giornale meno schierato

Gad Lerner lascia Repubblica, John Elkann vuole un giornale meno schierato

"Mi ero imposto di aspettare, di non fare scelte affrettate, benché suonasse forte e chiaro il messaggio contenuto nel licenziamento senza preavviso di Carlo Verdelli. A parte quel gesto, la nuova proprietà ha ritenuto di esporre solo per vaghi accenni il progetto industriale e giornalistico intrapreso. Ma nel frattempo, in poche settimane, Repubblica è già cambiata. Non la riconosco più. Per questo, pur ringraziando il nuovo direttore che mi aveva chiesto di proseguire la collaborazione, preferisco interromperla qui.
Saluto con affetto e riconoscenza tutti i colleghi, a cominciare dal fondatore Eugenio Scalfari."

E' l'annuncio con cui Gad Lerner dà notizia della novità che lo riguarda.

Atto d'accusa contro l'editore, John Elkann che magari vorrebbe un giornale meno schierato politicamente visto che aveva dichiarato:

«Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani»

Ricordiamo che i De Benedetti hanno ceduto il 43% di Gedi ( primo  il primo editore di quotidiani in Italia, con La Repubblica, La Stampa e 13 testate locali, edita periodici tra cui il settimanale L’Espresso, è leader per audience nell’informazione digitale ed è uno dei principali gruppi nel settore radiofonico, con 3 emittenti nazionali, tra cui Radio Deejay  ) alla famiglia Agnelli. (https://www.linkiesta.it/2019/12/gedi-cir-de-benedetti-elkann-repubblica/)
Il Presidente e Amministratore Delegato di EXOR, John Elkann, ha dichiarato: «Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare GEDI ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, EXOR assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani».