Fagnano Olona, Kimberly e la tesi che esalta Milano

Ancora incredula, e soprattutto molto soddisfatta, la neo dottoressa Kimberly Bani inizia adesso a prendere coscienza del grande traguardo scolastico raggiunto.

Fagnano Olona, Kimberly e la tesi che esalta Milano

La tesi della studentessa fagnanese si intitola “Il Mudec e il progetto Milano Città Mondo: storia e public history" ed è incentrata sulla descrizione del Mudec, il museo delle culture di Milano, che conserva gli oggetti delle Raccolte Ernografiche.

Il museo è modernissimo perché è nato nel 2015 e sperimenta tanti nuovi modi per divulgare la cultura e comunicare la storia a pubblici diversi. Uno di questi progetti si chiama “Milano Città Mondo” e consiste nella realizzazione di una mostra temporanea e nella creazione di un palinsesto di attività di vario genere per promuovere la diffusione di contenuti storici. 

Il tutto si svolge utilizzando le tecniche della public history, un ramo della disciplina storica che consente di sottolineare il legame tra passato e presente ricorrendo all’analisi di alcuni aspetti storici da prospettive più vicine alla quotidianità di tutti, ad esempio vengono considerate fonti storiche anche le storie personali e individuali e si prendono in considerazione alcuni temi solitamente esclusi dalla storiografia tradizionale.

Lasciamo la parola alla neo laureata fagnanese, Kimberly Bani: "Dopo tre anni di sacrifici e impegno, il grande giorno è finalmente arrivato. Credo di essermi immaginata questo momento fin dall’immatricolazione, dalle primissime lezione seguite e dai primi esami dati. Inutile dire che per me, come per molti altri laureati ai tempi del Coronavirus, i sogni sono stati ben diversi dalla realtà dei fatti. 

Immaginavo di poter festeggiare questa laurea come una mia personale soddisfazione dopo anni di lavoro e studio faticosissimi sia fisicamente che psicologicamente, di corse matte e disperate ora per essere in orario a lezione e ora per timbrare il cartellino e di “oggi non posso uscire, devo studiare/lavorare”. 

Invece questo periodo pieno di sfide, ma anche ricco di esperienze, di gioie e di ricordi indelebili si è concluso nel pieno di una pandemia mondiale che ha stravolto le vite di tutti. 

Nonostante ciò, sono grata di essere stata circondata dall’amore di persone splendide che ho la fortuna di avere nella mia vita e che hanno reso questo giorno comunque meraviglioso e molto meno amaro di quello che altrimenti sarebbe stato. 

Diventare dottori e dottoresse non significa solo ricevere un titolo, ma vuol dire anche compiere un passo importante verso la vita adulta, la vita vera, fatta di gioie e di dolori, ed è di questo suo sapore agrodolce che negli ultimi tempi tutti noi, che verso essa ci avviciniamo, abbiamo sicuramente avuto una spietata anteprima" ha commentato la neo laureata. 

Complimenti e in bocca al lupo per il futuro.