Vergiate: intitolata la Sala Civica “Alessandro Marchetti”
Vergiate: intitolata la Sala Civica “Alessandro Marchetti”
È stata intitolata nella mattinata di sabato, 3 giugno, la Sala Civica di Vergiate all’Ingegner Alessandro Marchetti.
Nell’anno in cui ricorre il centenario dell’Aeronautica Militare, l’Amministrazione Comunale, ha voluto omaggiare un grande personaggio che ha fatto la storia di Vergiate e non solo.
Alla Cerimonia erano presenti i Sindaci di Vergiate, Daniele Parrino, di Sesto Calende Giovanni Buzzi e di Cori Mauro De Lillis, città natale dell’Ingegnere, il Presidente del Gruppo Seniores Siai Marchetti Marzio Mariani e molti ex dipendenti Siai e l’Assessore alla Cultura Antonella Paccini.
Storia Ingegner Alessandro Marchetti.
Il padre, Vincenzo era ingegnere e la madre Giulia Canevari, figlia dell’ingegnere Raffaele Canevari, progettista e realizzatore di alcune tra le più significative opere infrastrutturali dell’Italia post-unitaria. Gli interessi del Marchetti si incanalarono in un corso di studi funzionali ai propri interessi e, dopo il ginnasio e gli studi classici, si laureò in ingegneria nell’Università di Roma La Sapienza nel 1908.
Nel 1909 era presente alle dimostrazione di Wilbur Wright all’aeroporto di Roma-Centocelle, dove il neocostituito Club degli Aviatori aveva organizzato voli dimostrativi cui aveva partecipato lo stesso Re. L’evento stimolò ulteriormente la passione del progettista e, finalmente, nel maggio 1911, avendo convinto il padre al finanziamento del progetto, completò la realizzazione del suo primo velivolo “la Chimera” in “Spruce”, legno di abete americano senza nodi, spinto da un motore parzialmente in alluminio di 30 CV e, pertanto, particolarmente leggero.
Gli inizi.
Marchetti, quindi, iniziò la propria attività di progettista alla Vickers-Terni di La Spezia, attraverso la realizzazione del Marchetti MVT (Marchetti-Vickers-Terni) caccia interamente metallico[1] che nel biennio 1918-19 si aggiudicò vari primati di velocità per aeroplani terrestri raggiungendo la velocità di 278 km/h, 50 km/h oltre i record dei velocissimi SVA del volo su Vienna e degli stessi SPA francesi.
Il 1921 fu un anno di svolta dell’attività infatti, grazie al supporto finanziario del padre, sottoscrisse un accordo per rilevare il controllo della SIAI (società Idrovolanti Alta Italia) Savoia, che da allora, aggiornò la propria ragione sociale in SIAI-Marchetti e poi in Savoia Marchetti (S.M.)
I Brevetti.
In quel periodo l’ingegner Marchetti, progettista di idee aperte e innovative, si dedicò alla ideazione e brevettazione di un mezzo (elicottero) a due rotori controrotanti, coassiali, a quattro pale, con il diametro di 17 metri che trovò la ferma opposizione di esponenti della Regia Marina originando ferventi dispute che si conclusero con una sfida a duello (poi ricomposta) lanciata verso il Direttore Superiore del Genio e delle Costruzioni Aeronautiche. Un ulteriore brevetto riguardava più nello specifico “un’elica a reazione eccentrica per incidenza periodicamente dissimmetrica e variabile tra le pale” cioè quello che attualmente si intende per “passo ciclico” e che, a partire dal 1939 (circa 20 anni dopo il brevetto Marchetti) ha consentito l’odierna diffusione dell’elicottero.
Fonte: wikipedia