Museo della Collegiata: il museo non finisce mai di stupirci, ora pure un’opera inedita
l 2023 del Sesto Centenario si apre all’Europa: il Museo della Collegiata presenta il restauro e l’esposizione di un dipinto fiammingo inedito
Il dipinto solo recentemente riconosciuto quale opera di Willem van Herp (Anversa 1614 – 1677).
Si tratta di un olio su rame (cm. 86×68) raffigurante la Resurrezione di Cristo, il cui tema si sposa con il periodo pasquale ormai all’orizzonte.
È un dipinto di notevole qualità, già esposto in passato in Museo, ma prima d’ora ignorato dagli studiosi
Si mostrerà a tutti in una veste pienamente leggibile, grazie al restauro appena concluso, e accompagnato da un nuovo contributo di conoscenze.
L’attribuzione a Willem van Herp, pittore tanto talentuoso quanto poco noto, è stata formulata da Laura Marazzi, grazie alla firma abbreviata presente sul retro e all’analisi stilistica del dipinto.
La nuova attribuzione è stata confortata dall’interlocuzione istituita con il Netherlands Institute for Art History de L’Aja (https://rkd.nl)
che ha così potuto includere l’opera della Collegiata nel suo immenso database online, a disposizione degli studiosi di tutto il mondo.
Il modello della Resurrezione di van Herp è la Resurrezione di Cristo di Antoon Van Dyck, attualmente ad Hartford, in Connecticut, presso Wadsworth Atheneum Collection (Van Dyck – The Resurrection, c. 1631-32 – The Resurrection (van Dyck) – Wikipedia). La copia di van Herp presenta alcuni elementi in più, tra cui le teste di cherubini nel cielo e un soldato a sinistra.
Si ritiene che van Dyck abbia realizzato la sua Resurrezione poco dopo il 1630 ad Anversa, città in cui Willem van Herp trascorse tutta la vita e da dove esportò molte opere verso vari paesi europei, soprattutto in Spagna e Gran Bretagna, spesso prediligendo il supporto di rame in ragione della sua facile trasportabilità.
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