La UNET e-work battuta a Chieri, la Reale Mutua Fenera Chieri batte le farfalle con un secco 3-0, è il primo stop stagionale.
La prima inaspettata sconfitta è arrivata alla quarta giornata di andata del campionato.
La partita
Il primo set è sembrato abbastanza equilibrato anche se è finito 25 a 20 per le padrone di casa.
Con il passare dei minuti le ragazze della Reale Mutua Fenera hanno preso gradualmente il dominino del campo e il secondo tempo chiude a 25-19.
Nel terzo set la UYBA ha avuto una possibilità di allungare la partita grazie al servizio della neo-entrata Battista, ma le padrone di casa chiudono 26-24.
Sala stampa
“Ci aspettavamo un Chieri così forte, l’ha dimostrato lo scorso campionato e in casa soprattutto. Le giocatrici hanno dei riferimenti importanti in questo palazzetto dove non è semplice giocare. Complimenti a loro perché hanno preparato veramente bene la partita. Noi dobbiamo sistemare le cose che non sono andate stasera, che sono tante, ma noi non siamo queste” ha dichiarato la schiacciatrice Lucia Bosetti.
«Sono davvero contenta per la squadra. Dal risultato la partita sembra a senso unico ma in realtà abbiamo dovuto lottare duramente in tutti i tre set. Che bello vincere nuovamente davanti al pubblico di casa, sono molto felice per le mie compagne» ha detto la centrale della Reale Mutua Camilla Weitzel.
“Innanzitutto è evidente che dobbiamo fare tanti complimenti a Chieri che ha messo in piedi una partita che è nelle sue corde e che quest’anno ancora non aveva mostrato. Noi dobbiamo assolutamente capire che in questo modo noi non possiamo affrontare le squadre così forti. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo entrare in campo con umiltà e provare ad aggredire, cercando poi di avere pazienza durante gli scambi. Oggi abbiamo anche battuto in maniera non sufficiente e contro squadre del genere non ce lo possiamo permettere. Testa a martedì: arriva una serie di partite dove dobbiamo alzare necessariamente l’asticella” ha detto l’allenatore Marco Musso.
Ufficio Stampa UYBA – Giorgio Ferrario
Foto Gabriele Alemani