Secondo il nuovo rapporto Ecomafia 2024 di Legambiente la Lombardia è malandrina e il suo territorio è saccheggiato dalle organizzazioni criminali.
La Lombardia è malandrina
Nella regione più ricca d’Italia c’è un’esplosione di ecoreati da parte delle organizzazioni criminali, la Lombardia è malandrina.
I rifiuti e il cemento sono i settori più remunerativi per la nuova malavita lombarda.
Legambiente, nel suo rapporto Ecomafia 2024, racconta di 35.487 illeciti penali con una media di 97,2 reati al giorno e un fatturato di 8,8 miliardi. In questo scenario la Lombardia si posiziona al primo posto, tra le regioni del nord, in tutti i settori della eco criminalità ambientale. Nel rapporto si rileva che sono stati 1974 i reati registrati nella sola macroregione Lombardia. I dati sono quelli forniti dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto. L’andamento è in calo rispetto alle 2.141 infrazioni del 2022. Le persone denunciate sono state 1907, quelle arrestate 49 e i sequestri 554.
La provincia lombarda più attiva per l’eco criminalità è stata Brescia con 304 reati, 331 persone denunciate, ma nessun arrestato. Brescia è prima assoluta, medaglia d’oro, sia nel settore dei rifiuti che nel ciclo del cemento. Milano con 147 reati ha meritato l’argento e Bergamo con 144 il bronzo.
Dati e reati
I dati forniti dal rapporto riguardano reati accertati, persone denunciate, persone arrestate e sequestri effettuati in un anno nel ciclo del cemento e in quello dei rifiuti. Ma includono anche la cosiddetta archeomafia, il campo degli animali e il fronte degli incendi boschivi.
Trattamento dei rifiuti
Nell’ambito del trattamento dei rifiuti si annidano reati molto pericolosi ed altrettanto redditizi. La criminalità ambientale tratta i rifiuti in maniera illegale causando gravi rischi al sistema. La mancanza di rispetto delle norme provocano gravi rischi all’aria, alle falde acquifere, ai fiumi e alle coltivazioni. Le reti eco criminali che operano nel settore sono ben organizzate e comprendono imprenditori, manager d’azienda, broker, faccendieri, amministratori locali e tecnici senza scrupoli. La confraternita dei rifiuti si basa sulla corruzione, la frode e l’evasione fiscale e si sviluppa in tutta Italia.
L’abusivismo edilizio
L’altro ambito è il ciclo del cemento, con le sue continue colate tra il nuovo e gli ampliamenti che riguardano ogni anno migliaia di case. E’ l’altro nuovo pozzo di san Patrizio. Il fenomeno devasta i luoghi più belli del Paese. Le ecomafie tirano su villette e alberghi che privatizzano interi pezzi di spiaggia oppure sorgono in mezzo ai letti dei fiumi o in aree a rischio idrogeologico. Ma costruiscono anche ecomostri che restano incompiuti, simili a scheletri, simboli della malagestione del territorio. Direttamente legata è la gestione di cave fuori legge con la relativa movimentazione dei materiali.
Gli illeciti contro gli animali, la Lombardia è malandrina
La filiera degli illeciti contro gli animali va dal bracconaggio, alla pesca illegale, fino ai traffici di specie protette per arrivare agli animali di affezione e agli allevamenti. Il settore occupa la terza posizione tra i reati ambientali. Le attività illegali che speculano sulla organizzazione, gestione e controllo dello sfruttamento degli animali selvatici e domestici sono un fenomeno diffuso in tutto il paese. Il giro d’affari è stimato in tre miliardi di euro all’anno. La provincia di Brescia conduce la classifica in lombardia che occupa il quindicesimo posto.
Il rapporto ecomafia
Il primo rapporto risale al marzo 1994, quindi sono passati ormai trent’anni. Il rapporto. Legambiente lo aveva realizzato con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri. Nei trent’anni trascorsi il rapporto è diventato uno strumento fondamentale per analizzare i fenomeni criminali legati all’ambiente.
Somma Lombardo 14 luglio 2024