Intelligenza artificiale e sapere: grande successo per il festival dell’Insubria in Italia
Aula magna gremita all’Università dell’Insubria per il festival “Il Presente Intelligente: l’incontro tra il sapere e il fare”.
L’evento, organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere Insubria e Tardivi Digitali, ha acceso i riflettori sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea.
Un’apertura all’insegna della riflessione
Ad aprire i lavori sono stati la rettrice dell’Università dell’Insubria, Maria Pierro, e il presidente della Compagnia delle Opere Insubria, Marco Silanos. La rettrice ha sottolineato l’importanza dell’innovazione tecnologica, evidenziando le grandi opportunità offerte dall’IA, ma anche la necessità di un uso consapevole per evitare pregiudizi algoritmici. Ha poi aggiunto:
«L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento prezioso per la formazione, la ricerca, l’innovazione e l’impresa. Tuttavia, il suo impiego deve essere guidato da senso critico e analisi attenta».
Silanos ha invece posto l’accento sul dialogo tra sapere teorico e applicazione pratica, ribadendo l’importanza di un progresso tecnologico guidato dalla responsabilità e orientato al bene comune.
Vision Lab 1: giovani e tardivi digitali
Il primo panel, intitolato “Giovani e tardivi digitali: un connubio perfetto!”, è stato condotto dal professor Davide Tosi. L’incontro ha messo a confronto esperti di informatica e filosofia sulle prospettive future dell’IA. Tra i relatori c’erano Enrico Piacentini, founder di Tardivi Digitali, Andrea Barbieri, CTO & co-founder di Not Just Analytic, e le studentesse magistrali Insubria Karol Jinet Cardona Bolanos e Valentina Zingarello.
Vision Lab 2: narrazione e tecnologia
Il secondo dibattito, “Narrazione e tecnologia: la nuova frontiera del sapere”, ha esplorato il rapporto tra digitale e conoscenza. Moderato da Michele Faldi, direttore dell’area Organizzazione e sviluppo didattica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il panel ha visto la partecipazione di Fausto Turco, CEO di MyDigit srl, e Marco Benatti, presidente e AD di Virtual Land Spa.
Vision Lab 3: innovazione e territorio
Il terzo incontro, “Innovazione e territorio: strumenti per il bene comune”, ha approfondito le opportunità offerte dalla tecnologia per lo sviluppo locale. A moderare il dibattito è stato Hari De Miranda, digital marketing specialist del Trainer Boston Group. Tra gli ospiti c’erano Federico D’Annunzio, CEO di Traent srl, Luca Mauriello, presidente Ated e CEO di FormaTì Academy, e Matteo Ghiringhelli, responsabile Innovation Research di Elmec Informatica Spa.
Riflessioni digitali e un tocco di spiritualità
Uno degli interventi più originali è stato quello di Padre Natale Brescianini, monaco benedettino e coach ACC ICF, che ha sorpreso il pubblico con un curioso paragone tra digitale e religione:
«Quando trasformiamo un file Word in PDF cosa facciamo? Lo convertiamo. Se ti converti ti salvi e se ti salvi vai in paradiso (Cloud)».
Chiusura in musica: “Rock in azienda”
La giornata si è conclusa con lo spettacolo “Rock in azienda” di Massimo Panìco, formatore aziendale e keynote speaker. Tra musica e teatro, Panìco ha offerto una riflessione sulle dinamiche del mondo del lavoro, paragonando Socrate a una rockstar del pensiero:
«Socrate era un gran figo, la persona più sapiente, una delle prime rockstar e coach della storia. Sapeva di non sapere, e se sappiamo di non sapere possiamo far funzionare lo strumento più potente che abbiamo: il nostro cervello».
Un festival di successo
Il festival dell’Insubria ha dimostrato che il dialogo tra intelligenza artificiale e sapere è più vivo che mai. L’incontro tra esperti, studenti e professionisti ha offerto spunti di riflessione su come il digitale possa essere al servizio della conoscenza e del bene comune.
L’appuntamento è per la prossima edizione, con la promessa di continuare a esplorare le infinite connessioni tra tecnologia e umanità.
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